Mascherine antivirus: la moda corre alla produzione
Gucci, Prada e molte altre, sono le aziende che si sono attivate a produrre mascherine antivirus e camici protettivi, destinate alle strutture sanitarie impegnate nella lotta al coronavirus.
Tra le prime a mobilitarsi l'azienda Miroglio, che già una settimana fa aveva annunciato la conversione di una parte della produzione a nuovo utilizzo, per realizzare le famigerate mascherine, fondamentali per evitare il diffondersi del Covid-19.
Delle ultime ore l'impegno confermato da Gucci e Prada, per la produzione e donazione di migliaia di mascherine e camici protettivi per l'Italia.
In risposta all'appello di Regione Toscana, Gucci che ha annunciato la fornitura di 1.100.000 mascherine e 55 mila camici realizzati dalla sua filiera. Allo stesso annuncio ha risposto Prada, che fornirà al personale sanitario 110.000 mascherine e 80 mila camici entro il 6 aprile, con consegna giornaliere direttamente dalla fabbrica di Perugia, convertita momentaneamente alla produzione di supporto per la lotta al coronavirus.
A partire da lunedì 23 marzo, Calzedonia ha riconvertito alcuni dei propri stabilimenti alla produzione di mascherine e camici. La conversione è stata possibile attraverso l’acquisto di macchinari speciali per la creazione di una linea semi-automatica, e formando le cucitrici al nuovo tipo di produzione. Questo nuovo assetto permetterà la produzione di 10.000 mascherine al giorno nella fase iniziale, con la possibilità di un incremento nelle prossime settimane.
Le prime mascherine sono state donate all’ospedale di Verona e al comune di Verona.
Pellemoda e Hostage hanno avviano la produzione di 100.000 mascherine e camici destinate alle associazioni sanitarie del Comune di Empoli, tra cui l’Ospedale S. Giuseppe e la Protezione Civile di Empoli. L'azienda toscana si dice pronta a realizzare mascherine e camici per chiunque ne facesse richiesta in questo momento di urgenza nazionale.
Il gruppo padovano Plissè, ha deciso di mettere a disposizione le proprie risorse nella produzione di mascherine e camici da sala operatoria. Si stima che nella prima settimana l'azienda riuscirà a donare circa 15.000 mascherine e 1.000 camici alle ASL di zona e ha già accolto molte richieste da aziende locali, che potranno acquistare i prodotti al prezzo di costo.
Les Copains ha risposto all’appello delle istituzioni mettendo a disposizione impianti e risorse dell’azienda nella produzione di mascherine filtranti all’interno dello stabilimento produttivo di Bologna. Realizzate in tessuto lavabile sono destinate alle aziende del territorio emiliano che svolgono attività di prima necessità, come alimentari e farmacie.
Si sono attivate anche diverse aziende d'oltralpe. Balenciaga e Saint Laurent, del gruppo Kering, hanno annunciato che produrranno 3 milioni di mascherine per i francesi; altri 40 milioni sono stati promessi dal colosso del lusso LVMH (10 milioni a settimana).
Di portata globale la promessa fatta invece da H&M, che per aiutare a contrastare la diffusione della pandemia Covid-19, sta riorganizzando la sua intera filiera per produrre dispositivi di protezione individuale da fornire a ospedali e operatori sanitari di tutto il mondo.
Mango ha annunciato la donazione di 2 milioni di mascherine agli ospedali spagnoli. La distribuzione, seguendo le indicazioni del Ministero della Salute, si farà attraverso la rete logistica del brand per raggiungere le strutture più impegnate a contrastare il coronavirus in tutta la Spagna.
Europa e Stati Uniti sono al centro dell'iniziativa avviata da Sandro. L'azienda sta producendo 10.000 mascherine lavabili e riutilizzabili destinate al personale ospedaliero non medico: agenti, operai del servizio tecnico e personale amministrativo e sociale. Inoltre, in collaborazione con le autorità sanitarie locali, ogni venerdì Sandro offrirà una colazione allo staff ospedaliero delle strutture più colpite di Madrid, Parigi, Londra, Berlino e New York.
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