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Da Jacquemus a Tim Walker, i corsi online gratuiti con i big del fashion system: per studiare moda ai tempi del coronavirus

 Jacquemus,Tim Walker, Molly Goddard e Thom Browne: sono le voci che da oggi potremo seguire dal divano di casa nostra, grazie alla formazione online pensata per questo periodo di coronavirus e #iorestoacasa. 

Quanto e come sarà cambiato il fashion system, una volta superata l’emergenza pandemia? Questa è una delle domande più ricorrenti del periodo attuale, che non trova, tuttavia, solo supposizioni negative: anche, e forse soprattutto, dalle crisi peggiori nascono le migliori iniziative creative e i cambi di paradigma più rivoluzionari. E in un momento storico così delicato, in cui il tempo e la produttività acquisiscono nuovo valore e significato, non c’è niente di meglio che piantare i semi di un futuro migliore, a partire dall’educazione. Assieme alle accademie e alle scuole di moda, che si sono trovate a gestire i propri corsi attraverso le piattaforme online, in questi giorni sono tantissimi i protagonisti del settore, dai designer più quotati ai creativi più iconici, che terranno delle lezioni online per studenti e appassionati, dando ulteriore valore, per l’appunto, al tempo di cui approfittare durante questa quarantena.

Tra le scuole che hanno avviato gli insegnamenti virtuali per le proprie classi troviamo l’Institut Français de la Mode, che inoltre ha lanciato proprio oggi, 30 marzo, un esclusivo corso online di quattro settimane che chiunque potrà seguire da ogni angolo del pianeta: intitolato “Understanding Fashion: From Business to Culture" è diretto dal professore Benjamin Simmenauer e presentato in inglese con varie opzioni di sottotitolazione. Con un focus trasversale, che esplora il fashion system sia come fenomeno culturale che come industria creativa, vede tra i suoi protagonisti nientemeno che lo stilista Simone Porte Jacquemus e Paul Smith, trattando argomenti che spaziano dalla decodifica delle tendenze al rapporto tra stampa e moda, sino alle rappresentazioni di genere e alle questioni sociali e subculturali. Il corso è disponibile gratuitamente sulla piattaforma FutureLearn.

Anche la Sarabande Foundation di Alexander McQueen, ente di beneficenza artistica fondato nel 2007, ha appena lanciato una serie di conferenze gratuite su arte e moda, intitolate The Sarabande Sessions: le lezioni online, anche queste rigorosamente gratuite, si tengono ogni giorno alle ore 17, dal 27 marzo sino al 9 aprile, e vedranno come protagonisti alcune delle personalità britanniche più iconiche del mondo della moda, dall’avanguardista designer Molly Goddard al leggendario fotografo Tim Walker, passando per Thom Browne e Samuel Ross di A-COLD-WALL *. Una selezione di talk che mirano a ispirare i nuovi talenti della moda e offrire a chiunque l'opportunità di ottenere una visione d'insieme dell’universo fashion e di quello artistico, al di là dei labili confini tra ambiti creativi.

Infine, nella giornata di oggi anche il Museum of Modern Art (MoMA) di New York ha lanciato un corso gratuito sulla piattaforma Coursera, dal titolo “Fashion As Design”, pensato per fornire le basi per comprendere la moda, nonché gli strumenti fondamentali per apprezzare e contestualizzare il design dei capi d’abbigliamento, dal Ready to Wear alla Haute Couture. Concepito dall’autrice e curatrice del Dipartimento di Architettura e Design del MoMa, Paola Antonelli, il corso offre una prospettiva più universale sull’abito come oggetto di design, tra forma e funzione, automazione e artigianalità, standardizzazione e personalizzazione, concentrandosi su una selezione di oltre 70 capi e accessori provenienti da tutto il mondo: attraverso ognuno di essi, gli studenti esamineremo da vicino ciò indossiamo ogni giorno, perché lo facciamo, come viene realizzato e cosa significa, con il contributo di designer, produttori, storici e altre figure professionali che lavorano con l'abbigliamento e, in alcuni casi, ne reinventano la concezione.

Ecco qui gli open day delle scuole di moda più importanti in Italia, diventati online e virtuali per colpa del coronavirus



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