Lady Diana: la storia delle scarpe indossate alle nozze
Lady Diana scelse di rinunciare ai tacchi per il giorno delle nozze. Il motivo? Una questione di altezza
Tutti conosciamo l'abito da sposa di Lady Diana. La ampie maniche a sbuffo, la gonna voluminosa e con lungo strascico e lo scollo decorato da una serie di fiocchi, sono entrati a far parte del mito della Principessa Triste al pari di altri look iconici, come il famoso 'revenge dress' o gli outfit casual dal sapore anni 80. In pochi, però, conoscono il segreto del paio di scarpe che si nascondeva sotto gli otto metri di taffetà di questa creazione barocca color avorio. Per il suo matrimonio, Diana si era rivolta a una coppia di designer all'epoca molto di nicchia, poco conosciuti presso il grande pubblico ma apprezzatissimi da grandi star del jet set fra cui la splendida Bianca Jagger. Si tratta degli (ex) coniugi David ed Elizabeth Emanuel, che oltre a disegnare e confezionare l'abito, si occuparono anche di scarpe e accessori.
Fu in particolare Elizabeth Emanuel a occuparsi delle scarpe, concepite come un vero gioiello, e realizzate a mano da Clive Shilton, maestro delle calzature Made in England. Con tomaia di satin di seta ricamata con 542 paillettes e 132 perle e un cuore come decorazione sulla punta, le scarpe di Lady Diana erano un inno al romanticismo, ricche di riferimenti alla coppia reale, tra cui, nascosto al suo interno, un cuore ricamato con le iniziali D e C, intrecciate a forma di cuore. A essere particolarmente romantica fu però la scelta di Diana di rinunciare ai tacchi, optando per una scarpa bassa. Di statura molto alta (circa 1,78 metri), la Principessa del Galles raggiungeva l'altezza del futuro marito, e preferì evitare il tacco, anche se minimo, per non far sfigurare Carlo facendolo apparire più basso di lei. Un gesto che trasmette una grande tenerezza e una nota di ingenuità da parte di una donna ancora inconsapevole di ciò che il futuro le avrebbe riservato, e che, quel giorno, era come ogni sposa: innamorata del suo principe.
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