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Chanel: 12 cose che ha fatto per prima nella moda

Coco Chanel ha dato vita alla sua rivoluzione stilistica in 12 gesti che hanno trasformato la moda

Avanguardista, pioniera, rivoluzionaria. Le definizioni che hanno descritto mademoiselle Chanel costituiscono un vocabolario a se stante, quasi esclusivo, usato per lei e lei soltanto. Nel suo modo di percepire l'abbigliamento come riflesso del tempo e dei suoi attributi, Coco ha operato un cambiamento radicale nella moda, sradicandola dal terreno dell'estetica per ripiantarla in quello della rivolta sociale. Una ribellione femminile che parla di una libertà non solo mentale e di espressione, ma anche fisica - Chanel offre alla donna la stessa comodità riservata all'uomo. Pantaloni, jersey, abiti morbidi: è il vestiario di una nuova era che segue il suffragismo e anticipa il dibattito, sempre in corso, sulla parità di genere. 

Oltre ad aver fornito alla donna uno strumento estetico per ridefinire il suo ruolo nella società, Gabrielle ha rappresentato, nella sua persona, un modello assoluto di emancipazione: imprenditrice, con un'ampia disponibilità economica frutto del suo lavoro e non conseguenza di un vincolo matrimoniale. Nubile, aperta alla passione, spudorata nel suo vivere pienamente alla luce del sole, Coco Chanel ha saputo, per prima, spingere in là i confini della moda e della femminilità contemporanea, attraverso 12 pilastri su cui ha costruito il suo mondo ideale.

Porta il pantalone nel guardaroba femminile

Coco Chanel a Roma con il Duca Laurino

Coco Chanel And Duke Laurino

Coco Chanel a Roma con il Duca Laurino
Getty Images

Prerogativa del guardaroba maschile, il pantalone divenne letteralmente il simbolo della provocazione estetica di Coco Chanel, che lo adattò per prima alle esigenze femminili. Vita alta, morbida ma fasciante, e gambe ampie in tessuti leggeri per garantire una totale libertà di movimento - queste le caratteristiche di una scelta emblematica, che esprime la volontà di Chanel di equiparare i due sessi offrendo a entrambi gli stessi indumenti per vestirsi.

Si ispira all'estetica navy per creare nuove silhouette

Mise navy disegnata da Coco Chanel nel 1955

Sailor Outfit by Chanel

Mise navy disegnata da Coco Chanel nel 1955
Getty Images

Una camicia a righe bianche e blu ha trasformato il modo di percepire la moda. Divisa ufficiale della marina francese, la stampa geometrica bicromatica aveva da sempre affascinato la couturière, che ne apprezzava la semplicità e al contempo la freschezza dei colori. Prima designer a rivolgere lo sguardo verso il mondo militare, Chanel presentò, nel 1917, una collezione interamente dedicata al navy inaugurando una nuova era della moda donna.

Trasforma l'abbigliamento sportivo in una mise couture

Coco Chanel

Getty Images

Oggi si è convinti che lo stile athleisure sia il frutto tardivo dello street style e della subcultura rap degli anni 90. In realtà, a rendere glamour tessuti e tagli sportivi fu proprio mademoiselle Coco, che trovò nel jersey e nella sua elasticità gli elementi perfetti per plasmare i suoi abiti. Riservato all'ambito del tennis e dell'allenamento, il jersey, così come la maglia gilet e la gonna al ginocchio, si spostarono dalla palestra alla passerella, confermando il principio di Coco secondo cui: “il lusso deve essere comodo, altrimenti non si tratta di lusso”.

Abbandona i colori pastello in favore di bianco e nero

Coco Chanel nel 1937 con un abito in chiffon bianco e broccato di velluto e con copricapo in piume di struzzo, smeraldi e rubini fotografata da Horst P. Horst

Vogue 1937

Coco Chanel nel 1937 con un abito in chiffon bianco e broccato di velluto e con copricapo in piume di struzzo, smeraldi e rubini fotografata da Horst P. Horst
Getty Images

La moda femminile è sempre stata un turbinio di colori, dal pastello alle sfumature brillanti delle gemme, e l'abito di una donna poteva definirsi tale solo se colmo di rosa, rosso, viola e celeste. Poco incline a usare cromatismi accesi e vivaci, Chanel ricostruì il vestiario femminile attorno a due tonalità: il bianco e il nero. Sfruttando al massimo le potenzialità del monocromo, la couturière fu la prima a coniugare il concetto di eleganza con quello di semplicità.

Sviluppa il concetto di color-blocking

Ritratto di mademoiselle nel 1937

Coco Chanel, French couturier. Paris, 1937.

Ritratto di mademoiselle nel 1937
Getty Images

Conseguenza del suo amore per i toni neutri è la creazione del look color-blocking. Accostando il bianco e il nero in un unico outfit, Mademoiselle è riuscita a proporre delle mise minimali, essenziali, ma al tempo stesso ricche di raffinatezza. Bastava un dettaglio: un completo bianco, con bordi, collo e polsini profilati di nero, l'abbinamento di un abito nero con una giacca bianca, la punta nera di una scarpa con tomaia beige: non serve altro per essere impeccabili.

Trasforma le perle finte in un vero gioiello

Ritratto di Gabrielle Chanel nel 1936

Coco Chanel, French couturier. Paris, 1936 LIP-283

Ritratto di Gabrielle Chanel nel 1936
Getty Images

Per le donne, perle e gioielli hanno rappresentato per secoli il legame, l'appartenenza, a una famiglia o a un uomo. Non potendoli acquistare personalmente, costituivano parte di un'eredità familiare o il dono di un marito, sottolineando la sottomissione economica femminile a quella maschile. Chanel ribaltò questa convenzione introducendo un accessorio che univa la bellezza del gioiello con la ribellione sociale: le perle finte. Poco costose ma comunque d'effetto, erano accessibili a tutte le donne, che potevano quindi concedersi il lusso di indossare un bijoux comprato con i propri risparmi.

Disegna una giacca versatile da sfruttare h24

Quattro completi con giacca e gonna creati da Chanel nel 1960

Paris Fashions: tweed suit with tailored figure-fitting shape with small shoulders and narrow set-in sleeves,designed by CoCo Chanel.

Quattro completi con giacca e gonna creati da Chanel nel 1960
Getty Images

La giacca Chanel è diventato uno dei “mostri sacri” della moda, e il motivo è semplice. In seguito alla Prima Guerra Mondiale il ruolo della donna nella famiglia e nella società cambiò radicalmente. Con gli uomini al fronte e nelle trincee, le donne presero in mano le redini economiche della famiglia, iniziando a lavorare per provvedere ai figli, e sviluppando un'indipendenza, per quanto tragica, mai sperimentata prima. La donna moderna nasce proprio in quell'era drammatica, trovando nel lavoro la chiave della sua emancipazione. Per lei Chanel crea la sua iconica giacca. Semplice, versatile e sofisticata, può essere indossata 24 ore su 24, dal lavoro alla cena, dal giorno alla notte, senza mai perdere il suo charme, e diventando il simbolo dell'odierna donna in carriera.

Inventa il concetto di it-bag

Due donne indossano borse Chanel durante un pranzo di beneficenza per la Central Park Conservacy a New York nel 1997

Women Chatting at a Benefit Luncheon

Due donne indossano borse Chanel durante un pranzo di beneficenza per la Central Park Conservacy a New York nel 1997
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La 2.55 nacque dall'esigenza di Mademoiselle di avere braccia e mani libere durante le occasioni mondane. Le pochette da polso impedivano alla donna di godere a pieno di un calice di vino o del piacere di gesticolare in una conversazione, limitandone spontaneità e praticità. Bastò una catena, quasi ironicamente, per liberarsi da questi ostacoli, che permise di portare la borsa in spalla per muoversi senza restrizione. È la prima it-bag della storia, e da allora la maison ha portato avanti la tradizione con modelli diventati altrettanto iconici, dalla borsa Boy alla Gabrielle.

Con lei nasce il Little Black Dress

La modella Bettina Graziani indossa un abito nero firmato Chanel nel 1967

Chanel Dress

La modella Bettina Graziani indossa un abito nero firmato Chanel nel 1967
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Il Little Black Dress, noto anche come abito nero da cocktail, è il primo abito passe-partout mai realizzato. Coco Chanel trovò nella sobrietà del nero la chiave per realizzare un vestito che una donna potesse indossare in ogni occasione, da una cena formale a un ricevimento, risultando sempre impeccabile. Dal classico tubino nero a modelli midi con gonne morbide, il Little Black Dress è oggi una presenza fissa e immancabile nel guardaroba di ogni donna.

Realizza costumi per il cinema

L'attrice Delphine Seyrig in una scena del film L'anno Scorso a Marienbad di Alain Resnais (1961)

Delphine Seyrig Deans Une Scene Du Film L'Annee Derniere A Marienbad 1961

L'attrice Delphine Seyrig in una scena del film L'anno Scorso a Marienbad di Alain Resnais (1961)
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Nel 1931, Coco Chanel iniziò una collaborazione con la Goldwyn Mayer, entrando definitivamente nel mondo del cinema come costumista. Coco realizzò abiti per Il porto delle nebbie di Marcel Carné (1938), La Regola del Gioco di Jean Renoir (1945), Le Relazioni Pericolose di Roger Vadim (1959), L'anno Scorso a Marienbad di Alain Resnais (1961) e Baci Rubati di François Truffaut (1968) fra gli altri, vestendo grandi dive del calibro di Audrey Hepburn ed Elizabeth Taylor.

Diventa una vera celebrità

Katharine Hepburn (al centro) e Gale Dixon provano una scena del musical Coco, tratto dall'omonimo romanzo biografico di Alan Jay Lerner, con musiche di Frederick Brisson

Portrait of Katharine Hepburn and Gale Dixon

Katharine Hepburn (al centro) e Gale Dixon provano una scena del musical Coco, tratto dall'omonimo romanzo biografico di Alan Jay Lerner, con musiche di Frederick Brisson
Getty Images

Diventata fra le più assidue (e richieste) frequentatrici del jet set internazionale, Coco Chanel fu la prima couturière a diventare una vera e propria celebrità. Migliore amica di Romy Schneider, amante di Igor Stravinskij, Gabrielle aveva creato attorno a sé una cerchia di intimi di cui facevano parte i più grandi artisti dell'epoca, accrescendo ancor più l'aurea di sfarzo e di eccezionalità che l'ha sempre accompagnata. Inoltre, fu la prima designer ad avere un musical dedicato, Coco, tratto dall'omonimo romanzo biografico di Alan Jay Lerner, con musiche di Frederick Brisson, e a interpretarla per il debutto fu la grandissima attrice Katherine Hepburn.

Crea un impero grazie a un profumo

L'iconico flacone di Chanel N°5 in una foto del 1964

Vogue 1964

L'iconico flacone di Chanel N°5 in una foto del 1964
Getty Images

"Una donna senza profumo è una donna senza futuro", era solita affermare mademoiselle. Così, dalla sua prima boutique al 31 di Rue Cambon, a Parigi, Chanel conquistò il mondo grazie a una goccia di profumo, trasformando la maison Chanel in un'azienda di moda e cosmesi, e realizzando per prima un'essenza che rispecchiasse, a livello olfattivo, la sua estetica. E, naturalmente, la storia non finisce qui. Il profumo, al pari del gioiello, rappresentava una spesa proibitiva per la maggior parte delle donne, data la sua composizione di pregiatissimi oli essenziali. Con la nascita di N°5 nel 1921, Coco Chanel offre a ogni donna la possibilità di vestirsi dei gelsomini e delle rose delle campagne di Grasse, presentando un profumo che, pur essendo esclusivo e costoso, aveva un prezzo moderato rispetto all'Haute Parfumerie francese sino ad allora leader del settore.



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