La collezione autunno inverno 2020 2021 di Giuseppe Buccinnà
Giuseppe Buccinnà tende sempre a intersecare diversi piani narrativi, attingendo da fonti di ispirazione variegate. La collezione autunno inverno 2020 2021 non fa eccezione con i suoi riferimenti a tre principali tematiche: il teatro di Carmelo Bene che viene adoperato quale sofisticato sfondo del progetto; la pittura di Justin Mortimer per quanto riguarda la scelta della palette della collezione; e infine le geometrie dell'architetto Giovanni Michelucci. Tutti questi rimandi sono finemente raccordati da Buccinnà che ha come principale obiettivo quello di fare da tramite per connettere tematiche distanti tra loro, proprio attraverso le sue creazioni. Il suo lavoro d'altronde è una costante ricerca di equilibrio che deriva anche dalla formazione tra l'ingegneria e la modellistica, che rappresenta due diverse declinazioni del rigore, sempre mediato da una tensione verso la bellezza.
La collezione autunno inverno 2020 2021 di Giuseppe Buccinnà affianca quindi elementi contrastanti in un gioco di tagli e asimmetrie, ma anche di fludità e stasi. Una jumpsuit in pelle rievoca chiaramente ispirazioni biker con il tipico matelassé sulle spalle e le braccia e diventa modificabile attraverso delle zip trasversali sulle gambe che consentono di rimuoverle, per essere indossate come gambali. Un eco-shearling è invece abbinato a dei capi severamente geometrici, come il top in velluto a coste rovesciato e spalmato di un tono di ruggine tanto caro al designer, insieme a una gonna asimmetrica finemente goffrata. Un cocktail dress è l'apoteosi dell'incrocio tra elementi contrastanti: sezioni di micro-paillettes si intersecano con un grigio classico, quasi maschile, mostrandosi attraverso aperture e sovrapposizioni di pannelli, per essere completate da un mini bustier in pelle decorato da zip. Sempre in pelle, ma in un intenso rosso, i pantaloni biker con imputure a contrasto e imbottiture, e il moderno chemisier chiuso da una lunga zip. Il gioco di cromie è ulteriormente supportato dal blazer doppiopetto color mostarda con maxi risvolti sulle maniche che possono diventare dei lunghi manicotti, così come dai pantaloni con cerniere che li percorrono totalmente in una accennata spirale, raccordandosi, per contrasto di colore, con le aperture geometriche sul fondo della gamba. I pantaloni sono anche proposti in velluto a coste rovesciato, sempre splamato di ruggine, con delle patch di tessuto iridescente di origine giapponese; la spalmatura è inoltre ricreata sul denim, usato per jeans e giacche, attraverso la tecnica di floccatura che lo rende simile al velluto liscio, sia al tatto che alla vista.
A questa sofisticata collezione di abbigliamento si lega poi la capsule collection di occhiali da sole realizzata in collaborazione con FT-LAB di FABBRICATORINO, un vero e proprio laboratorio creativo dello storico brand di occhiali, che sperimenta lavorando al fianco di designer emergenti. I cinque modelli proposti sono una perfetta estensione della collezione grazie alle trasparenze, alla sovrapposizione di strati a contrasto e all'alternanza tra geometrie estremizzate e morbide asimmetrie.
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