Gli stilisti ai tempi del coronavirus: Zanotti
Giuseppe Zanotti ha condiviso con Vogue Italia alcuni pensieri privati durante il suo auto isolamento a Longiano, in Emilia Romagna: come lavorare da remoto, la sua nuova routine, cosa gli manca di più della vita pre-covid e cosa potrebbe accadere dopo la crisi.
Come stai passando questi giorni di lockdown?
Sono a casa mia a Longiano, un piccolo borgo medioevale vicino a Cesena. Ho la fortuna di avere una casa con giardino in cui passeggiare in tranquillità. Non è semplice per me stare confinato in casa, come non lo è per nessuno. Sono abituato a viaggiare molto e non mi fermo mai, ma è un sacrificio necessario per il bene di tutti. In questa situazione di clausura forzata mi tengo comunque sempre impegnato. Conference call, passeggiate in giardino con Leone (il mio adorato French Bulldog), incursioni nella libreria alla ricerca di vecchi libri e faccio molta ricerca su Pinterest. Inoltre ho approfittato di questo tempo per ripristinare un vecchio impianto audio per i vinili, amplificatori a valvola old school, e un paio di casse Bose 901, per poter ascoltare la mia collezione di dischi. Inoltre, mi dedico molto all’orto, ho anche piantato cipolle e melanzane ultimamente!
Che cosa ti manca di più? E qual è la prima cosa che farai appena sarà possibile?
Sono davvero tante, più stai fermo più realizzi quante cose ti mancano: lavorare a pieno ritmo, il mio team, ma anche cose più frivole come andare a cena nel mio ristorante preferito o i weekend di svago in barca. Piccole cose scontate fino a un mese fa. La prima cosa che farò sicuramente sarà tornare in azienda, con l’eccitazione e l’emozione di poter riprendere tutte le attività e confrontarmi di persona con i miei dipendenti.
Nuovi progetti o idee su cui stai lavorando?
La creatività per fortuna non si ferma mai, non conosce barriere fisiche, per cui stiamo già lavorando alle collezioni di settembre. È un processo più emozionante e coinvolgente del solito, data la situazione. Le idee sono tante, con particolare attenzione al digitale. Il focus comunque al momento è sulla ripresa, è innegabile che stiamo vivendo in momento economicamente molto difficile, quindi è importante concentrarsi su come ridurre i danni e riemergere, per l’azienda e le tante persone che ci lavorano.
Un disco, un film e una serie tv che hai scoperto in questi giorni?
Più che nuove scoperte, sto riscoprendo vecchi cult, che nella frenesia quotidiana per il nuovo spesso dimentichiamo. Un disco: Quadrophenia, dei Who, una riscoperta nella mia collezione di vinili. Lo sto ascoltando moltissimo. Rappresenta un po' quel rock inglese decadente degli anni ’70, pieno comunque di speranza. Un film: Matrix, un cult sempre attuale. Una serie TV: sto rivedendo per la guarda volta Il Trono Di Spade, non smette mai di appassionarmi e trovo sempre nuovi dettagli che le volte precedenti mi erano sfuggiti.
Una cosa immancabile nella nuova routine quotidiana?
Sono due: la passeggiata mattutina in giardino con Leone, e la colazione con le uova fresche appena raccolte. Non tutti sanno che ho delle galline in cortile, un regalo scherzoso di tanto tempo fa, col tempo sono diventate membri della famiglia.
L'angolo della casa che preferisci di più?
Decisamente il giardino. Mi porta a uno stato di pace interiore e comunicazione con la natura, fondamentali per me in questo periodo. In fondo il giardino è una riproduzione della natura in piccola scala, con i suoi colori, i cambiamenti stagionali, la sua calma. Mi dà grande serenità e mi fa apprezzare a pieno il momento, tenendomi con i piedi per terra e ricordandomi cosa conta davvero. So di essere molto fortunato per questo.
In che modo è possibile supportare la moda italiana in questo momento?
Lo Stato sicuramente avrà un grande ruolo nel supporto alla ripresa. Noi siamo pronti a rimboccarci le maniche e riaprire appena possibile, con tutte le dovute precauzioni ovviamente, in modo da poter lavorare in completa sicurezza. Per la ripresa sarà anche fondamentale che le aziende moda utilizzino questo tempo per riflettere e ripensare al modello di business, che anche prima della pandemia evidenziava grandi limiti. Dobbiamo rallentare, frenare un sistema che corre sempre troppo, con conseguenti sprechi enormi. È impensabile e insensato continuare a creare e produrre nuove collezioni quasi con cadenza mensile. Snellire sarà la parola chiave. Dobbiamo continuare a creare oggetti belli, perché la bellezza è emozione e ne avremo sempre più bisogno, però in modo più essenziale, con più attenzione alle inefficienze.
from Articles https://ift.tt/35b5MG5
Comments
Post a Comment