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L'arte ai tempi dei social

15 novembre, ore 17

PHOTO VOGUE FESTIVAL / BASE

Via Bergognone, 34, 20144 Milano

talk in Italiano

«Welcome nella nuova era della storia dell’arte. Non più la Civiltà del Rinascimento ma la Civiltà del Riconoscimento» Francesco Bonami

Nel suo ultimo libro - Post edito da Feltrinelli, 2019 - Il critico d’arte e curatore Francesco Bonami ha osservato come, nell’era di internet e social, sia inevitabilmente cambiato il modo di fare arte e di guardare all’arte almeno quanto la sua funzione. «Un tempo, l’opera d’arte era appannaggio di pochi e, più che altro, era uno strumento di propaganda e/o devozione religiosa, poi è diventata un oggetto di lusso per il piacere di pochi, e dopo, attraverso i musei e le mostre, per il piacere di molti. Fino a poco tempo fa l’opera d’arte era apprezzata per il suo contenuto, la sua qualità e la sua apparenza estetica. Oggi la si guarda e la si giudica dal punto di vista della sua riproducibilità attraverso vari e sempre più diffusi mezzi di condivisione».

In conversazione con la conduttrice e collega – compagna di viaggio nel programma di rai1 "Dopotutto non è brutto", 2013- Geppi Cucciari, Bonami ripercorre le tappe di questo cambiamento, un cambiamento sociale che, inevitabilmente riguarda anche l’arte e i rapporti. Nell’era del “post” «non si va più al museo per vedere un quadro o una scultura o magari, i più audaci, per vedere un video o una performance. Si va al museo per divertirsi e per guardarsi. Non si guarda più l’opera frontalmente ma le si volgono le spalle (…). L’opera d’arte da misteriosa sconosciuta da scrutare, scoprire, svelare è diventata uno sfondo, un panorama, un accessorio alla nostra esperienza (…), una di quelle tantissime prove schiaccianti della realtà che utilizziamo per dimostrare che esistiamo, che ci muoviamo, che viaggiamo».

Una “controrivoluzione” ampia e tale da coinvolgere artisti, pubblico – “ gli spettatori non più spettatori” -, opere, musei, curatori e ovviamente anche i critici.

Del resto, lo stesso Bonami, giocando con la sua riflessione sull’arte ed esasperando il linguaggio social, ha scelto di presentarsi su Instagram nei video di Childish Bonamino – lo potete incontrare @thebonamist - mentre, a Firenze, nel 2017 l’artista svizzero Urs Fischer gli aveva dato le sembianze di una statua di cera con il telefono in mano e Piazza della Signoria alle spalle.

BIOGRAFIE

Francesco Bonami
Francesco Bonami

Francesco Bonami è scrittore e curatore. È stato il Direttore della 50a Biennale di Venezia nel 2003, il curatore della 75a Whitney Biennial of American Art nel 2010 e della terza edizione di Manifesta nel 2000. Nel 2003, ha curato la mostra di pittura intitolata "From Rauschenberg to Murakami:1963/2003" per il Museo Correr. Ha curato le mostre di Yan Pei Ming e Damien Hirst in Qatar per il QMA. All’MCA di Chicago ha curato le mostre antologiche di Jeff Koons e Rudolf Stingel. Nel 2013 ha curato la mostra sui quadri di Bob Dylan per Palazzo Reale, a Milano. Ha inoltre curato mostre al Walker Art Center di Minneapolis, The White Chapel, il National Museum di Seul, l’Hara Museum di Tokyo, la Gagosian Gallery di Londra e New York, Luxembourg & Dayan di Londra e New York, la Barbara Gladstone Gallery di New York e Bruxelles e Blum&Poe di Tokyo.

Ha collaborato a progetti con Raf Simons, Juergen Teller, Pierpaolo Piccioli, Maria Grazia Chiuri, Hedi Slimane, Antonio Marras, Rodarte, Rick Owens e Haider Ackerman. È Direttore onorario della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l’arte. È il Direttore artistico di JNBY Art Matters a Hangzhou, in Cina. Nel 2010, è stato insignito della Legione d’Onore della Repubblica francese. Sta collaborando con Renzo Piano e RPBW al centro d’arte JNBY di Hangzhou.

Ha condotto programmi sull’arte contemporanea in onda su Sky, RAI 1, RAI 2 e Canale 5. Collabora regolarmente con La Repubblica e Vogue. È autore di numerosi volumi sull’arte contemporanea tra cui il best-seller “Lo Potevo Fare Anch’io”, “L'Arte nel Cesso: da Duchamp a Cattelan, ascesa e declino dell'arte contemporanea" e “Maurizio Cattelan Autobiografia non autorizzata”, tutti pubblicati da Mondadori. Per Marsilio ha pubblicato "Curator: Autobiografia di un mestiere misterioso". Per Rizzoli, ha curato il catalogo ragionato su Yan Pei Ming, mentre per Feltrinelli ha appena pubblicato “Post: L'opera d'arte all'epoca della sua riproducibilità sociale". Lo si può seguire su Instagram @ TheBonamist.

È nato a Firenze nel 1955 e vive tra New York e Milano.

Geppi Cucciari © Daniela Zedda
Geppi Cucciari © Daniela Zedda
daniela zedda

Geppi Cucciari. Attrice, comica e conduttrice televisiva, inizia la propria formazione artistica nel 2000, frequentando il laboratorio teatrale Scaldasole. Quella che diventerà la sua brillante carriera televisiva vede la prima esperienza già nel 2001, quando Geppi Cucciari entra a far parte del laboratorio artistico di Zelig. Nello stesso anno si laurea in giurisprudenza alla Cattolica di Milano. Dal 2001 in poi, l’artista dimostra la sua anima poliedrica: teatro, televisione, cinema, radio e pubblicazioni editoriali. Per quanto riguarda il teatro, ricordiamo: Maionese, Si vive una volta sola, Ferite a morte e La Famiglia Addams. Debutta sul grande schermo con Grande, grosso e...Verdone nel 2006, per poi recitare in altre pellicole, quali: L’arbitro, Passione sinistra, Una donna per amica e Un fidanzato per mia moglie.

Ricchissima la sua esperienza televisiva, tra il 2001 e il 2016 la vediamo in: Short and Spotty, Zelig Off, Comedy lab, Zelig Circus, Belli dentro, Attacco allo Stato, Geppy Hour, Victor Victoria, Italia’s got talent, G Day, ospite nella serata finale del Festival di Sanremo 2012, Le invasioni barbariche, conduttrice nel 2013 del Concerto del primo maggio, Le iene. Conduttrice radiofonica, nel 2004 partecipa alle trasmissioni Pinocchio (Radio Deejay) e Scaldanight (Radio Popolare). Pubblica due romanzi: Meglio donna che male accompagnata nel 2006 e Meglio un uomo oggi nel 2009. Numerosi i premi che l’artista riceva tra il 2005 e il 2012: Telegrolla come miglior attrice di sitcom (per Belli Dentro), Premio Navicella d’argento, Premio Ennio Flaiano per la trasmissione G Day, Premio satira politica Forte dei marmi, Premio Regia Televisiva e Premio Sasso Marconi come personaggio femminile televisivo dell’anno, Premio Immagini Amiche, Premio Eleonora d’Arborea e Premio Ideona per G Day come migliore collaborazione artista- autori.

November 15, 5pm

PHOTO VOGUE FESTIVAL / BASE

Via Bergognone, 34, 20144 Milan

The talk will be held in Italian

«Welcome to the new era in art history. No longer the Civilization of the Renaissance but rather the Civilization of Validation” Francesco Bonami

In his latest book Post (Feltrinelli, 2019), art critic and curator Francesco Bonami noted how, in the internet and social media era, the way of making art as well as the way of looking at it has unavoidably changed just as much as its function. «In the past, artworks were a prerogative of the few and, more than anything, they were propaganda and/or religious tools. They then became luxury objects for the joy of the few and only later, thanks to museums and exhibition, of the masses. Until recently, works of art were appreciated for their content, the quality and aesthetic value. Nowadays, art is approached and judged in terms of its reproducibility through the many and increasingly more popular sharing media».

In conversation with TV host and colleague Geppi Cucciari – together they co-presented Dopotutto non è brutto aired on RAI1 in 2013 - Bonami will chronicle the phases of such social change that inevitably affects also arts and social relations. In the era of social media posts, “People no longer go to a museum to see a painting or a sculpture or, in the case of the boldest, a video installation or a performance. People go to a museum to have fun and see each other. The art works are no longer appreciated frontally but turning your back to them (…). From being mysterious, unknown, requiring to be inspected, discovered and unveiled, art works have become a background, a landscape, an accessory to our own experience (…), one of the many pieces of hard evidence pertaining to reality that we use to show that we exist, that we move and travel».

A wide and sweeping “counter-revolution” that involves the artists as well as the audience - “those viewers who are no longer viewers” -, the artworks, museums, curators and, naturally, also art critics.

After all, toying with his own musing on the world of art and emphasizing the social media language, Bonami chose to operate under the moniker of Childish Bonamino – you can meet him @thebonamist – while in 2017, in Florence, Swiss artist Urs Fischer created a wax sculpture of Bonami with a smartphone in his hand and Piazza della Signoria behind his back.

BIOGRAPHIES

Francesco Bonami is a writer and a curator. He has been the director of the 50th Venice Biennale in 2003 , the curator of the 75th Whitney Biennial of American Art in 2010 and in 2000 the 3rd Manifesta. In 2003 at the Museo Correr he has curated the painting show "From Rauschenberg to Murakami :1963/2003". He has curated Yan Pei Ming and Damien Hirst exhibitions in Qatar for the QMA . At the MCA in Chicago he was the curator of Jeff Koons' and Rudolf Stingel's surveys. In 2013 at Palazzo Reale in Milan he has curated an exhibition of Bob Dylan's paintings. He has curated exhibitions at The Walker Art Center in Minneapolis, The White Chapel,The National Museum in Seoul, The Hara Museum in Tokyo, Gagosian Gallery in London and New York, Luxembourg and Dayan in London and New York, Barbara Gladstone Gallery in New York and Brussels, Blum&Poe in Tokyo.

He has collaborated at projects with Raf Simons, Juergen Teller , Pierpaolo Piccioli, Maria Grazia Chiuri, Hedi Slimane ,Antonio Marras , Rodarte, Rick Owens, Haider Ackerman.

He’s the Honorary Director of the Fondazione SandrettoReRebaudengo for the Arts. He is the artistic director for JNBY Art Matters in Huangzhou ,China. In 2010 he received the Legion d'Honneur from the French Republic. He is collaborating with Renzo Piano and RPBW at the JNBY art center in Huangzhou.

He has conducted programs on contemporary art for Italian television on Sky, RAI1 and RAI 2 and Canale5. He is a regular contributor of La Repubblica and Vogue. He’s the author of several books on contemporary art like the bestseller “Lo Potevo Fare Anch’io” and “L'Arte nel Cesso: da Duchamp a Cattelan ascesa e declino dell'arte contemporanea" and " Maurizio Cattelan Autobiografia non autorizzata " all published by Mondadori. For Marsilio he has publish "Curator: Autobiografia di un mestiere misterioso". For Rizzoli he has curated the Yan Pei Ming Catalogue raissonè. For Feltrinelli he just published "Post: L'opera d'arte all'epoca della sua riproducibilità sociale ". It can be followed on Instagram @ TheBonamist

He was born in Florence in 1955 lives between New York and Milano.

Geppi Cucciari, born as Maria Giuseppina Cucciari, is an Italian actress, stand-up comedian and TV presenter, who started her training and education for a career in the entertainment business in 2000, attending the drama workshop Scaldasole. The start of what was to become a bright career in TV kicked off as early as 2001 when Geppi joined the comedy lab of stand-up show Zelig. That same year, she graduated in Law studies from the Università Cattolica del Sacro Cuore in Milan. Starting from 2001, she had the opportunity to show her versatility as an artist working in theatre, television, cinema, radio productions as well as writing features. Her theatre works include Maionese, Si vive una volta sola, Ferite a morte and La Famiglia Addams. Her debut in cinema came in 2006 with Grande, grosso e…Verdone, followed by other productions, such as L’arbitro, Passione sinistra, Una donna per amica and Un fidanzato per mia moglie.

Her TV career is varied and rich; between 2001 and 2016, she worked on Short and Spotty, Zelig Off, Comedy lab, Zelig Circus, Belli dentro, Attacco allo Stato, Geppy Hour, Victor Victoria, Italia’s Got talent, G Day; she was a guest of the closing night of the 2012 edition of Italian Sanremo Song festival and of Le invasioni barbariche. Her presenting jobs include the 2013 edition of Concerto del primo maggio and Le iene while as a radio host, she joined the show Pinocchio (Radio Deejay) in 2004 and Scaldanight (Radio Popolare). She is the author of two books: Meglio donna che male accompagnata (2006) and Meglio un uomo oggi (2009). Between 2005 and 2012, she received numerous awards and recognition including the Telegrolla as Best Actress in a sitcom (for Belli Dentro), the Premio Navicella d’argento and Premio Ennio Flaiano for G Day, the Premio satira politica Forte dei marmi, Premio Regia Televisiva and Premio Sasso Marconi as Best TV Female personality of the Year, as well as the Premio Immagini Amiche, Premio Eleonora d’Arborea and Premio Ideona forG Day as Best collaboration between artist-creator.



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