Caterina la Grande su Sky: intervista alla costumista Maja Meschede
Proprio come la storia che racconta, anche i costumi di Caterina la Grande, la nuova miniserie in 4 episodi di HBO e Sky, sono davvero straordinari: ne sono stati realizzati più di sessanta solo per l’attrice protagonista Helen Mirren, che non è certo nuova a personaggi “reali”, dopo aver vinto un Oscar, un Emmy e un Tony per le sue interpretazioni di Elisabetta I ed Elisabetta II.
Alcuni dei costumi pesano fino a 14 chili e sono composti da una struttura a gabbia sottostante, due sottovesti, due corsetti e un soprabito. Riccamente ricamati, quasi completamente a mano, con fili oro e argento, tutti gli abiti sono stati realizzati con preziosi broccati e velluti acquistati a Roma, Venezia e Milano. L’autrice di tanto sfarzo è la costumista Maja Meschede, che ha lavorato anche per Maleficent e La Duchessa.
Quella di Caterina II di Russia detta la Grande è una storia di scandali, intrighi e potere. La monarca donna più longeva di Russia (regnò dal 1762 al 1796) salì al potere dopo aver spodestato il marito, Pietro III. Fu lei a dare nuovo slancio alla nazione, che divenne una delle più grandi potenze d’Europa. Il periodo in cui regnò è noto come "l’epoca d’oro della Russia".
«Si diceva di lei che avesse una dipendenza dal sesso e che abbia avuto moltissimi amanti, ma non è così», racconta Meschede a Vogue. «Volevamo dipingerla come una donna forte, e molto intelligente».
I trucchi del mestiere
Per Meschede riportare fedelmente i dettagli storici è stata la cosa più importante. La costumista ha studiato varie biografie di Caterina II e Pietro III di Russia, e della sovrana prima di lui, sua zia Elisabetta I. Ma questo non vuol dire che non siano stati utilizzati anche dei trucchi “moderni” per facilitare le cose.
«Abbiamo cercato di mantenere i capi il più possibile leggeri, anche se alla fine hanno raggiunto pesi considerevoli», spiega Meschede, «perché gli abiti a quel tempo erano davvero molto pesanti. Helen non si è mai lamentata, ma ha detto, "Mi aiutano a camminare dritta e a farmi sentire Caterina". Abbiamo usato qualche trucco per rendere le cose un po’ più facili, ad esempio il corsetto indossato sotto aveva una piccola zip, in modo che Helen potesse chiuderlo lei stessa. Abbiamo utilizzato anche spille da balia, nastro biadesivo e zip».
La serie è incentrata sulla seconda parte della vita di Caterina, che vede anche sbocciare la sua storia d’amore con il leader militare Grigory Potemkin, interpretato da Jason Clarke (Pet Sematary, Everest). All’inizio Meschede ha utilizzato una palette colori più morbida, accentuata da perle e oro per mostrare il lato più femminile di Caterina. A mano a mano che la narrazione procede gli abiti dell’imperatrice diventano più scuri, per riflettere il deterioramento del suo stato di salute mentale. «Abbiamo lavorato molto con il colore per far vedere che, anche quando fu al massimo del suo splendore come monarca, fu un donna molto triste», spiega Meschede.
Caterina e la sua complessità
Meschede ha avuto un gran daffare: oltre a vestire Mirren e Clarke, ha avuto anche anche gli altri attori principali a cui pensare: la dama di corte, la Contessa Bruce, interpretata da Gina McKee (Bodyguard, Notting Hill) e tutta una serie di militari (la guardia imperiale di Caterina, i prussiani, gli ottomani, i cosacchi e i tatari di Crimea, per citarne solo alcuni). Se gli attori principali hanno avuto tutti i loro bei costumi fatti su misura, Meschede e il suo team hanno preso in prestito alcuni dei costumi in Italia per vestire le numerose comparse.
Il momento clou di Meschede? Uno dei balli delle "metamorfosi" nel primo episodio, un evento istituito da Pietro III e dalla sovrana prima di lui, sua zia Elisabetta I, in cui gli ospiti dovevano mascherarsi da esponenti del sesso opposto. Meschede ha creato uno sfarzoso abito da gentiluomo per Mirren, e decine di vestiti lunghi e corsetti per il cast maschile.
«A quel tempo i cortigiani prendevano quei balli molto sul serio», racconta. «Gli uomini non si limitavano a prendere in prestito gli abiti delle mogli, che comunque non sarebbero stati molto adatti al loro fisico, ma se li facevano fare appositamente per il ballo, e poi indossavano parrucche e si truccavano. Nei due giorni delle riprese ci siamo divertiti davvero molto. Per un uomo è un’esperienza interessante indossare un corsetto. Hanno avuto tutti la stessa reazione: "Povere donne, come hanno fatto a indossarli per tutta la vita?"».
Sia per Meschede che per Mirren era importante rappresentare Caterina, figura storica, come una donna complessa e umana. «Caterina la Grande è stata una delle donne più potenti mai esistite», conclude Meschede. «Era a capo di uno degli eserciti più vittoriosi della storia. Ma al contempo era una donna molto sensibile, e noi volevamo mostrare questo suo lato più morbido».
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