La collezione autunno inverno 2019 di Style Wars
In occasione di un viaggio a Marrakech nel 2013 la designer giapponese Yumi Mori ha incontrato il marocchino Artsi Ifrach e grazie a "gusti comuni e un DNA creativo, oltre che a una solida e immediata amicizia" è nato il brand Style Wars. "Perché non sentirsi liberi nel disegnare vestiti?" è ciò che Yumi si è sentita dire da Artsi; e proprio queste parole l'hanno spinta a lanciarsi in questa avventura insieme a lui. Le differenze culturali sono l'elemento chiave di questo brand, non solo per via della nazionalità dei due designer, ma soprattutto per l'intento di "costruire un ponte tra queste". L'estetica risultante è un vero e proprio crogiolo che "attinge anche dalle tradizioni tramandate dalle generazioni passate", che i designer affermano di voler rispettare.
La loro ultima collezione autunno inverno 2019, priva di una vera accezione stagionale, si intitola Space Cowboy, prendendo ispirazione dalle tribù Berbere del Marocco e mixando elementi, non solo legati a Paesi diversi, ma anche immaginandoli come appartenenti a un tempo che sia la somma del passato e del futuro. Pezzi unici che esaltano l'unicità di chi li indossa, anche grazie all'utilizzo di materiali vintage, che in un'ottica di upcycling assumono nuovi connotati, e alle decorazioni tutte fatte a mano, frutto della collaborazione con artigiani marocchini.
Il patchwork elevato all'ennesima potenza è sicuramente il concept principale su cui si sviluppa la collezione autunno inverno 2019 di Style Wars. Una fusione che avviene, sia sul piano dei materiali utilizzati che su quello stilistico, con una serie di riferimenti etnici e culturali che porta con sé una forte anima folkloristica e nomade. La stratificazione è continua: un classico soprabito beige viene indossato sotto una lunga giacca dai decori tribali e abbinato a dei pantaloni in fantasia regimental, che nascondono un patchwork di fodere floreali. Ancora una camicia regimental da uomo è presentata sotto un top in denim con un pannello frontale che ricrea un tappeto tradizionale. Infine il mix culturale diventa (ulteriormente) palese grazie all'uso delle tigri e delle scritte "Japan", ma anche ricorrendo a loghi famosi usati come stemmi, che sembrano simboleggiare una moderna tribù cosmopolita. A conferma di ciò, le decorazioni marocchine fatte a mano si affiancano a bande in vernice arancione, simili a quelle delle divise da lavoro degli operai.
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