New Amsterdam: nuova stagione su Canale 5
Serie tv: New Amsterdam su Canale 5
Lo schermo si fa buio e la sospensione dell’incredulità vola fuori dalla finestra. Succede in un episodio di New Amsterdam, la serie medical di ritorno con le nuove puntate della stagione 2 su Canale 5 dal 4 giugno in prima serata. L’attore protagonista, Ryan Eggold (già noto come il marito-agente della star di The Blacklist), si toglie il camice del dottor Max Goodwin, direttore dell’ospedale che dà il titolo alla serie, e si rivolge alla telecamera dal divano di casa sua. Quello che racconta al pubblico ha dell’incredibile e supera ogni copione, persino il più fantasioso o agghiacciante. Durante le riprese dell’episodio “Pandemic” – poi ribattezzato con un altro nome, meno profetico – si ipotizzava la diffusione di un virus sconosciuto a New York. La produzione non aveva ancora chiuso i battenti per l’emergenza Covid-19 né aveva devoluto le scorte sanitarie alle strutture ospedaliere (come poi ha fatto), quindi le riprese procedevano nell’assoluta normalità. Solo pochi giorni dopo la new entry Daniel Dae Kimm (volto storico di Lost e qui interprete del dottor Cassian Shin) ha scoperto di essere stato contagiato proprio sul set e proprio durante i ciak di quella puntata troppo vicina alla realtà. Per farla breve, il creatore della serie David Schulner ha deciso di mandarla in onda tagliando tutti i riferimenti alla pandemia, come gesto di rispetto nei confronti di quanti, medici e pazienti, in quello stesso periodo stavano davvero combattendo con il coronavirus.
Ecco perché gli spettatori italiani ora guarderanno le avventure di New Amsterdam con occhi diversi e probabilmente sguardo più attento. Nessuno ci avrebbe pensato solo qualche mese prima, quando Ryan Eggold e la collega Freema Agyeman, aka la dottoressa Helen Sharpe (già amatissima nello sfortunato prequel di Sex and the city, The Carrie Diaries) hanno presentato la nuova stagione al Festival della TV di Monte-Carlo. Bei tempi, insomma, in cui si parlava solo della liason tra i loro personaggi, fortemente desiderata (o, come si dice in gergo nerd, “shippata”) dai fan.
Spero di non essere la sola ad aver sperato che la moglie di Max venisse fatta fuori per lasciarlo libero di amare Helen. Questo fa di me una cattiva persona?
Freema: Per niente, anzi sei in ottima compagnia perché molta gente vede tra i due qualcosa che va ben oltre il feeling professionale e l’amicizia. È un senso di familiarità che non puoi spiegare, una complicità magica.
Max è un dottore ma diventa paziente quando scopre di avere il cancro e mette in scena le paure più grandi di ciascuno di noi: persino i medici, coloro che sono predisposti a curarci, si ammalano. Cosa ne pensa?
Ryan: Quando Max scopre di avere il cancro si sente profondamente a disagio con questa vulnerabilità. Per uno come lui che non si apre facilmente creare un legame, soprattutto con Helen, basato su una debolezza, è straniante, lo terrorizza a morte. Tutti possiamo capire cosa prova a sentirsi indifeso no?
I medici sono gli eroi dei nostri tempi. Cos’ha imparato su questa professione e sulla sua, nella corsia d’ospedale di New Amsterdam?
Freema: Il nostro è uno dei pochi lavori in cui devi fidarti immediatamente dei colleghi. Ti senti esposto e tutto si basa sulla fiducia. solo quando ti lasci andare ti senti libero, non giudicato, e da lì parte un dialogo autentico. Ti metti a nudo e poi ci giochi.
Basta sentirvi parlare e vedervi insieme per capire che tra di voi c’è dell’elettricità statica. Si può creare o scocca come una scintilla?
Ryan: La cosiddetta alchimia, la “chemistry” di cui tanto si parla tra attori, non ha un fondamento razionale, si crea e basta. E noi due ci siamo fidati all’istante l’uno dell’altra.
Oltre che come artista, per cosa vorrebbe essere ricordato?
Ryan: Mi piacerebbe che di me dicessero che sono una persona gentile.
Freema: A me non piace prendere le cose troppo sul serio o pensare al futuro. Mi godo il momento, fino in fondo. So che la vita passa in un attimo e non voglio perdermene nessuno.
Helen sembra una Wonder Woman, come tutti gli oncologi. Lei, invece, come se la cava fuori dal set?
Freema: Sono una persona competitiva, una di quelle che a scuola voleva primeggiare negli sport e infatti sognavo un futuro da atleta professionista perché sono portata per tutto ciò che è fisico. Non a caso la mia nuova ossessione è lo yoga, mi sta facendo diventare più forte.
In cosa, invece, si sente negata?
Freema: La tecnologia non fa per me, non ho neppure un pc. E ho comprato un cellulare solo perché mi ha costretta il mio agente, uno di quelli a conchiglia, hai presente?
Ryan, come si rilassa lei, invece?
Ryan: Non credo che l’attività fisica, in primis la danza, faccia per me, quindi mi oriento su quella creativa, mi piace scrivere e sto pensando di debuttare alla regia.
Sembra l’uomo perfetto, come Max, che in una delle nuove puntate di New Amsterdam diventa il sexy volto del crowfunding per una bambina bisognosa di un’operazione. Ci dica almeno una cosa che non le riesce bene.
Ryan: A disegnare sono pessimo. Vale come difetto?
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