Acconciature hippie: capelli raccolti anni 60 e 70 - Vogue.it
Era il 1969 quando il festival di Woodstock diede vita allo state of mind indie. Essere hippie, infatti, significava condividere gli stessi ideali di pace e di dira basta alle guerre. Il tutto celebrando la vita a suon di musica, feste e amore libero. Essere hippie significava anche avere un look preciso, ben identificativo: stampe tie-dye, pantalonicini succinti, dettagli in crochet e capelli sciolti, un po' mossi, imbelliti da treccine, foulard e fiori freschi. Insomma, le cosiddette acconciature hippie. “Be sure to wear some flowers in your hair”, specificava Scott McKenzie nella sua canzone San Francisco. E anche se sono passati più di 50 anni dall'era del Flower Power, essere figlie dei fiori non può che essere attuale anche nel 2020. C'è infatti voglia di spensieratezza, di lasciarsi alle spalle preoccupazioni e paturnie. Un buon rimedio è sono appunto le acconciature hippie. Le ispirazioni arrivano dalle icone di sempre: Sharon Tate e Romy Schneider amavano sfoggiare bandane e look psichedelici. Ma anche Alessandra Ambrosio e Caroline Daur al Coachella, e le modelle sulle passerelle Primavera Estate 2020. Bella l'idea di Dior di incorniciare il viso con doppie treccine. Cool anche lo styling di Alice + Olivia, con waves impreziosite da lavanda fresca. Ma anche mezze code morbide, foulard che creano intrecci e messy hair dalla tessitura setosa. Nella gallery le idee per la testa da copiare, senza dimenticare di aggiungere un fiore tra i capelli.
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