Val d'Aosta: itinerario in Valtournenche
Trekking in Val d'Aosta, accompagnati da una guida esperta
Dopo le mete di mare in barca e in Salento, e dopo le montagne dell'Abruzzo, la guida di Vogue alle vacanze In Italia tocca anche una tappa in quota, sulle Alpi della Val d'Aosta.
La prima donna a raggiungere il Cervino? “Avrebbe potuto essere Félicité Carrel. Era il 1867 ma a un passo dalla cima, dai 4.478 metri, pensando che gli uomini in cordata potessero guardarle sotto le gonne, decise di fare dietro front”. È uno dei tanti aneddoti che Hervé Barmasse, alpinista di fama mondiale, nato su queste montagne, racconta accompagnando insieme al padre Marco, terza generazione di guide alpine, la camminata che da Les Perrères, tramite la finestra di Cignana, arriva al Pancherot, 2.614 metri. Siamo in Valtournenche, su un percorso che inizia da prati pieni di fiori, si arrampica tra il profumo di rododendri, fino a salite più ardite di roccia e nuvole basse, che però poi si aprono lasciando intravedere l'azzurro intenso dell'acqua della diga, brevi tratti a strapiombo e, come un regalo, il profilo del Cervino: la Gran Becca.
Ed è una emozione che si conquista passo a passo, lasciandosi trasportare dall’entusiasmo. E da altre storie: si passa vicino alle vasche dove si depositava il latte per fare la fontina, oggi conferito alla Cooperativa locale (per gli acquisti la sede è a Valtournenche), e si ricorda che, "Quando si faceva in malga, quello di Cignana sapeva di violette", le stesse che colorano i prati in primavera. Ma il latte diventava anche panna, per la gioia dei bambini – “al tempo era l’unico dolce” – e una bibita energetica per i contadini, che falciavano il prato. Si allungava con vino rosso e un cucchiaio di zucchero, era il “precursore” delle barrette Enervit che oggi portiamo nella tasca dello zaino. E in tavola oltre ai formaggi c’era qualche insaccato, come il boudin, un sanguinaccio fatto con le barbabietole rosse e le patate, per questo più economico, lo si vende ancora nei negozi di specialità, come La Maison des Gourmands a Valtournenche (via Roma 81), il cui bancone mette in mostra tante altre delicatessen.
Sono cibi più semplici di quelli che Sabrina e Walter preparano nel ristorante Foyer des Guides (loc. Pessey, Valtournenche), che propone sapori locali rivisitati in chiave moderna, in un ambiente caldo e accogliente, dove in inverno si arriva anche con gli sci ai piedi. Ski-in ski-out anche dall’albergo Bergman (Strada Giomein 53), ma fra qualche mese: ora è immerso tra prati verdi e cime, ed è appena stato inaugurato sopra l’abitato di Cervinia. Un nido contemporaneo, con 12 camere in nuances neutre, materiali grezzi come resine e cemento, e finestre che incorniciano il paesaggio che diventa una cartolina. L’accoglienza e il sorriso dei padroni di casa, Nicoletta e Alessandro, fa sentire subito bene, anche se si passa solo per cena nel ristorante, che in alcuni piatti risente dell’influenza ligure di lei, o nella Spa – con piscina, sauna, sale massaggi e grandi sofà dove stendersi a leggere un libro –, luoghi aperti anche agli ospiti esterni su prenotazione.
Anche qui la protagonista rimane la montagna. Manca ancora un tratto in salita, uno un po’ lungo, e poi un pianoro (ma quante volte l’abbiamo sentita questa frase, tre, quattro?... ). Un po’ di roccia, due stambecchi che guardano e scappano via. Finalmente la croce. Tutti lì, foto di rito, dopo tre ore di salita. Si aprono per un attimo le nubi, fa capolino la sagoma piramidale del Cervino, e scompare.
Cosa si prova a salire fin lassù? Per Hervé, l'alpinismo è passione, fatica, avventura e confronto con i propri limiti, fisici e mentali. Lo racconta anche nelle conferenze, che tiene quest'estate in varie località montane, ricordando come ognuno di noi debba essere responsabile verso la natura e sia chiamato a un impegno individuale (hervebarmasse.com).
Pronti per la discesa? Altre due ore e mezza di aria pura, risate e chiacchiere, in fondo aspetta un pranzo all’Antico Forno (frazione Perreres 3a), dove le pizze sono fatte con farine locali e leggerissime, e per i dolci c'è la fila. Ma quale fu, poi, la prima alpinista ad arrivare sul Cervino? L’inglese Lucy Walker, prima donna a raggiungere la cima nel 1871, salita lungo la cresta del Hornil, sei anni dopo il connazionale Edward Whymper, primo in assoluto. "Ma come dimenticare la francese Catherine Destivelle salita dalla via Bonatti nel '94, e Géraldine Fasnachtn (insieme a Julien Meyer), lanciatasi con la tuta alare dalla cima ", ricorda Hervé.
Lo stesso vento, quello che poteva alzare il gonnellone ottocentesco della Carrer, nel 2014 ha accompagnato la base jumper svizzera a terra.
Informazioni: Cervino Tourism, www.cervinia.it
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