Skip to main content

Danza: intervista con Virna Toppi, Prima ballerina della Scala

Bella, brillante, entusiasta: Virna Toppi ha i suoi modi di ritrovare la felicità, perduta nei mesi duri della pandemia. «La mia fortuna è il carattere: sono quasi sempre felice e sorridente, sin da quando ero minuscola, come mi ricorda spesso mia mamma» confida la Prima ballerina del Teatro alla Scala, il cui innato ottimismo è stato messo a dura prova in questo  2020. «Era iniziato tutto benissimo, con il mio anno da Principal dancer Guest al Bayerisches Staatsballett: una sfida per me, un modo di  rimettermi in gioco, davanti a un nuovo pubblico, in un diverso repertorio. Mesi intensi e appaganti, con ruoli in grandi balletti classici e moderni, accanto a partner superstar. Poi il lockdown, da un giorno all’altro. Certo, meno duro a Monaco di Baviera: potevano passeggiare e andare in bicicletta al parco, uscire a fare spese perché i negozi sono rimasti chiusi per breve tempo. Nessun bollettino terrorizzante e un clima sicuramente più disteso. Ma proprio per le notizie che mi arrivavano dall’Italia, avevo la sensazione di una sottovalutazione del fenomeno e mi sono autosegregata in casa per due mesi. Vivevo attaccata al telefono per avere notizie della mia famiglia, a Milano, e soprattutto dei miei tre nonni. Sono stata molto male: improvvisamente sola, in un paese straniero…».

La reazione arriva a poco a poco ed è la danza ad aiutare la nostra ballerina. «Ho cercato di ritrovare un equilibrio quotidiano, riprendendo a fare esercizio: la compagnia non ci ha abbandonati, mandandoci a casa il tappeto e la sbarra e proponendoci la lezione mattutina su Zoom. Ma io volevo rendermi utile, a mio modo, e su richiesta ho iniziato a mia volta a dare lezioni di danza su piattaforme on-line, non solo in Italia, ma anche negli Stati Uniti, in Giappone, in Argentina. Molte giovani allieve hanno iniziato a contattarmi privatamente per consigli e a me rendeva felice aiutare chi si trovava in lockdown senza poter continuare gli studi. Come tutti poi ho cercato di ritrovare la serenità perduta dedicandomi ad attività che mi appassionano, per le quali non trovo mai tempo: leggere, vedere serie tv, cucinare piatti elaborati… anche se in Germania era difficile trovare gli ingredienti!».

Terminato il lockdown Virna Toppi è finalmente riuscita a ricongiungersi con il compagno, Nicola Del Freo, ballerino Solista al Teatro alla Scala, dopo che i tentativi di lui per raggiungerla a Monaco, con ogni mezzo possibile, erano tutti falliti. E naturalmente c’è stato l’incontro con l’intera famiglia, cui la ballerina è legatissima.

Ora l’artista è tornata in Italia per il suo primo spettacolo dal vivo: Love, coreografie di Giuliano Peparini, con Eleonora  Abbagnato e Hugo Marchand , mercoledì 29 luglio, al Festival Internazionale di Nervi, in replica il 2 settembre al Teatro Antico di Taormina. 

«Questa è la vera felicità per noi: tornare a esibirci dal vivo! A nulla valgono al confronto le dirette streaming o i programmi televisivi: la nostra arte deve essere eseguita e ammirata live. Ci sarà molta emozione quella sera e forse sarà difficile tornare a danzare dopo tanto tempo, ma non vedo l’ora! C’è un’altra data quest’estate a cui tengo molto perché sono coinvolti anche giovani allievi: a Comacchio, per un Gala di balletto, l’8 agosto». Tornare a esibirsi in coppia con il compagno poi è l’immagine della felicità assoluta: per ora non ci sono date in calendario, ma lei è ancora ottimista. «In scena viviamo emozioni forti, e soprattutto vere, com’è il nostro rapporto» confida.

Intanto Virna Toppi ha voluto prendere parte a un progetto fotografico, “The Renaissance of Performing Arts”, firmato dal fotografo Luca Vantusso, che vuole rappresentare gli stati d’animo vissuti negli ultimi mesi dai giovani artisti: oltre alla ballerina, un performer, Riccardo Sinisi, e un musicista jazz, Fabio Buonarota. «Un modo di testimoniare e rendere noto a chi non le immagina le difficoltà che gli artisti dello spettacolo dal vivo hanno vissuto e ancora dovranno affrontare: talenti brillanti, riconosciuti in Italia e all’estero, che dobbiamo sostenere» ha spiegato il fotografo.

Emblematici i titoli scelti per i cinque quadri: “Costrizione e disagio”, “Risveglio e consapevolezza”, “Forza e decisione”, “Energia e performance”, “Gioia e ripresa”, che Virna Toppi ha interpretato cercando di rivivere i sentimenti vissuti, calandosi totalmente nella parte, com’è nel suo temperamento. Costretta dall’abito, nel primo scatto non è riuscita a trattenere le lacrime, una mascherina sul volto a lasciare scoperti solo gli occhi verdi, mentre nel timido risveglio, con le scarpette da punta in mano, ha lo sguardo ancora spaventato. Ma la decisione di combattere è presa, la grinta del look lo sottolinea, fino all’esplodere dell’energia vitale durante l’esibizione, con un grand jeté o un developpé in abito coloratissimo. La gioia ritrovata della danza è tutta nell’ultimo scatto, con le scarpette e la borsa da danza per riprendere finalmente la vita normale di una ballerina.

Il video di backstage del progetto “The Renaissance of Performing Arts”

Un’iniezione di ottimismo queste fotografie per Virna Toppi, che conclude fiduciosa: «La situazione è critica e delicata, ma io voglio ben sperare perché il nostro mondo non può sparire. Avremo tempi e modi diversi per ritornare… ma ce la faremo! ».



from Articles https://ift.tt/39zxLS9

Comments