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Professione artivista. Intervista a Marina Testino

«Dobbiamo aprire gli occhi ed essere più consapevoli dell’inquinamento che generiamo. Per questo mi sono fatta ritrarre nel mezzo di una montagna di rifiuti». Marina Testino, founder e direttore creativo di Point Off View, nonché nipote del noto fotografo, non usa parole di circostanza. Ha dedicato la sua giovane (ha venticinque anni) vita a una missione: organizzare campagne per la salvaguardia degli oceani e per promuovere una moda più sostenibile. Si definisce una “artivista” (arte+attivismo), che usa la creatività per sensibilizzare sul problema dei rifiuti e degli sprechi. 

La sua più recente iniziativa si intitola Useful Waste: «La gente si illude che l’immondizia scompaia magicamente; ciò che non vede è l’accumulo di rifiuti dannosi che finiscono nel sottosuolo, negli oceani o nelle discariche. Così ho deciso di posare per un servizio fotografico in due centri di riciclaggio in Perù (Provesur e San Miguel Industrias), mio Paese d’origine. I capi che indosso sono di brand sostenibili locali: Balkanica, Sophia Lerner, Annaiss Yucra, Mozh Mozh, Macalo, Cornelio Borda, Celanea, Susan Wagner, Nuna Swimwear, Ayni e Escvdo. L’obiettivo è dimostrare che gli scarti che mi circondano possono essere trasformati in qualcosa di bello e utile, come vestiti e accessori. L’economia circolare può, dunque, funzionare e aprirci a opzioni di riciclo e riutilizzo. È il vecchio che diventa nuovo». Seguono questa visione già alcuni brand come, per esempio, Miniwiz, Seaqual, Repreve, che producono tessuti con fibre derivate da bottiglie di plastica riciclata, ed Econyl, che ha sviluppato un nylon da rifiuti prelevati dalle discariche e dagli oceani, della stessa qualità di quello vergine.

«Non mi aspetto che, come me, le persone indossino lo stesso abito rosso per tutti gli eventi per due mesi (campagna #OneDressToImpress) o vadano nude in spiaggia per denunciare i costumi da bagno dalle fibre tossiche (campagna #WeSeaThrough) – anche se c’è chi l’ha fatto e di questo sono orgogliosa. Non è nemmeno necessario stravolgere la propria routine per proteggere la Terra, basta informarsi, magari iscrivendosi a una newsletter ad hoc, fare la raccolta differenziata e comprare abiti “coscienziosi”. L’importante è essere consapevoli sul tema, sulle cause e sulle soluzioni». 

Un altro progetto cui sta lavorando Testino è #SustainableFridays: ogni venerdì, Marina condivide sui social marchi di moda sostenibili. «Lo farò sempre in modo artistico, perché credo che l’arte sia un linguaggio universale che incoraggia le persone a crearsi le proprie opinioni. In un mondo in cui siamo costantemente intorpiditi, l’arte è un fattore chiave per incoraggiare non solo il cambiamento generale ma anche individuale. Per me, questo cambiamento, inizia con l’autoeducazione».

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In apertura: una delle immagini dell’iniziativa “Useful Waste”, che vede protagonista Marina Testino fotografata in due centri di riciclaggio dei rifiuti in Perù. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sull’urgenza di mettere in atto un’economia circolare. Abito e pantaloni, ANNAISS YUCRA. Body, NUNA SWIMWEAR. Scarpe, ÁREA.
FOTO @ALEXANDERNEUMANN. STYLING @ANGELAKUSEN. FASHION ASSISTANT @JUANCASFER. MAKE-UP E HAIR: @_SIENTO_TU_FUEGO_ PRODUCTION @RICKYCHAVEZBEDOYA

Da Vogue Italia, n. 839, luglio/agosto 2020



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