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Black Lives Matter: le proteste narrate da 10 fotogiornalisti neri

Le proteste Black Lives Matter negli Usa attraverso l'obiettivo di 10 fotogiornalisti neri

Durante la scorsa settimana, decine di migliaia di dimostranti sono scesi in strada per chiedere giustizia per George Floyd, il 46enne afro-americano ucciso a Minneapolis il 25 maggio, dopo che un agente di polizia bianco, Derek Chauvin, l’ha immobilizzato premendogli il ginocchio sul collo per 8 minuti e 46 secondi.

Immagini forti mostrano i dimostranti protestare in massa in varie città del mondo, negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, Francia, Italia e Germania. In America, i manifestanti stanno infrangendo il coprifuoco per chiedere che si metta fine alla brutalità della polizia e al razzismo sistemico a livello mondiale, accompagnando le loro marce con cartelli che includono le richieste più basilari come “Stop Killing Black Men” (Smettete di uccidere il popolo nero) o “I Can’t Breathe” (Non riesco a respirare), le ultime parole pronunciate da Floyd mentre veniva bloccato a terra da un poliziotto. Assieme a quello di George Floyd, i dimostranti gridano in coro anche altri nomi tra cui quello di Ahmaud Arbery, Breonna Taylor, Eric Garner e Trayvon Martin: uomini e donne nere – tutti disarmati – uccisi negli Stati Uniti negli ultimi anni, per mano della polizia.

Sebbene le proteste si siano svolte per lo più in maniera pacifica, alcune si sono inasprite degenerando in episodi di violenza con la polizia che ha utilizzato gas lacrimogeni, spray al pepe e proiettili di gomma. Di seguito, riportiamo 10 brevi interviste a fotogiornalisti della comunità Black che hanno documentato le proteste nate su tutto il territorio degli Stati Uniti.

1. Dee Dwyer, Washington DC

“Documentando le proteste ti rendi conto che la gente è stanca di vedere che il popolo nero viene trattato come se non fossimo nemmeno esseri umani. È stato un momento di solidarietà. Da donna di colore, è stata dura immortalare questa esperienza col mio obiettivo ma sapevo che andava fatto. Il mio ruolo all’interno di questo movimento sta nel documentare questi tempi e chiarire equivoci e pregiudizi a carico di chi è incompreso e frainteso – in questo caso il ‘popolo afro-americano’”.

30 maggio 2020. Solomon dalla Virginia davanti a una macchina della polizia indossa una mascherina con scritto le ultime parole di George Floyd durante la marcia in suo onore organizzata da Black Lives Matter a Washington DC, davanti alla Casa Bianca.

Dee Dwyer Washington

30 maggio 2020. Solomon dalla Virginia davanti a una macchina della polizia indossa una mascherina con scritto le ultime parole di George Floyd durante la marcia in suo onore organizzata da Black Lives Matter a Washington DC, davanti alla Casa Bianca.
Photography Dee Dwyer

2. Stephanie Mei-Ling, Los Angeles

“Storicamente le donne nere hanno avuto un ruolo significativo all’interno dei movimenti di protesta in quanto il razzismo e la brutalità della polizia ci tocca da vicino: veniamo uccise, perdiamo il padre, il marito, i nostri fratelli e i nostri figli. Questa immagine è stata scattata durante la protesta del Black Lives Matter a Los Angeles. Il movimento BLM è stato fondato da tre donne afro-americane: Patrisse Cullors, Alicia Garza e Opal Tometi”.

30 maggio 2020. Protesta dei Black Lives Matter a Los Angeles

Meika, Black Lives Matter Protest Los Angeles

30 maggio 2020. Protesta dei Black Lives Matter a Los Angeles
Photography Stephanie Mei-Ling

3. Lynsey Weatherspoon, Atlanta, Georgia

“Camminare assieme a tutta la gente durante la protesta è stato un atto di solidarietà, anche se le persone erano visibilmente turbate dagli inspiegabili atti commessi dalla polizia in tutto il Paese. L’impatto tangibile del nostro marciare era quello di sempre ma il nostro principale obiettivo era la pace. La morte di George Floyd, assieme all’uccisione di Breonna Taylor, Tony McDade e Ahmaud Arbery, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso durante una pandemia che sta colpendo la mia comunità in maniera sproporzionata. Il fervore dimostrato durante tutta la serata ci ha dato una maggior speranza e ha offerto un momento di presa di coscienza a chi si chiede come mai la gente di colore continui a battersi per l’uguaglianza e per un futuro in cui non debba più lottare - letteralmente - per la propria vita”.

29 maggio 2020. Manifestanti ad Atlanta, Georgia, durante le proteste per la morte di George Floyd e altri afro-americani uccisi dalla brutalità della polizia
29 maggio 2020. Manifestanti ad Atlanta, Georgia, durante le proteste per la morte di George Floyd e altri afro-americani uccisi dalla brutalità della polizia
Photography Lynsey Weatherspoon

4. Mark Clennon, New York

“Questa protesta è stata diversa da quelle a cui avevo partecipato in passato. Si vedeva il dolore e la rabbia negli occhi della gente e le emozioni sui loro volti nonostante la mascherina”.

30 maggio 2020. Ria Foye viene arrestata a Times Square, New York, nonostante stesse protestando pacificamente.
30 maggio 2020. Ria Foye viene arrestata a Times Square, New York, nonostante stesse protestando pacificamente.
Photography Mark Clennon

5. JD Barnes, New York

“Nella vita, ci sono spesso momenti in cui è fondamentale scegliere da che parte stare ed essere risoluti nella propria scelta, che non è detto sia sempre facile, senza pericoli o comoda. La verità e la giustizia lo sono di rado. Ma verità e giustizia sono una causa per cui vale sempre la pena lottare. Personalmente, vedere un uomo con le stampelle marciare accanto a me è stato molto toccante. Dimostra davvero che, se il nostro corpo ce lo permette, non esistono scusanti che valgano per non scendere in strada se si crede nella causa”.

31 maggio 2020. Un uomo con le stampelle durante la marcia per George Floyd a New York.
31 maggio 2020. Un uomo con le stampelle durante la marcia per George Floyd a New York.
Photography James Barnes

6. Vanessa Charlot, St Louis, Missouri

“Utilizzo il mio obiettivo per immortalare la vita della comunità Black in modo da sfidare lo status quo e scardinare la falsa nozione di proprietà di fronte alla crudeltà e all’ingiustizia. Allo stesso tempo, la nostra è anche una storia di resilienza, virtù e bellezza. Far parte di questo momento storico, essere in prima linea e vedere razza, politica, cultura ed economia scontrarsi con una pandemia mondiale. È surreale vivere il presente; da fotogiornalista e donna e nera non desidero altro che essere qui, a documentare in prima linea”.

29 maggio 2020​. Manifestanti protestano per la morte di George Floyd nel downtown di St Louis, Missouri.

Protest Over Death of George Floyd in St. Louis

29 maggio 2020​. Manifestanti protestano per la morte di George Floyd nel downtown di St Louis, Missouri.
Photography Vanessa Charlot / Redux

7. Kay Hickman, New York

“Ho assistito a una protesta pacifica con persone di ogni razza ed etnia che chiedevano giustizia per la morte di George Floyd. È stata una manifestazione di umanità potente”.

30 maggio 2020. Madre e figlio guardano i manifestanti a Brooklyn, New York.
30 maggio 2020. Madre e figlio guardano i manifestanti a Brooklyn, New York.
Photography Kay Hickman

8. Anthony B Geathers, New York

“Che tempi! La morte di George Floyd è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso accendendo quella rabbia che noi – il popolo nero – abbiamo dentro da quattrocento anni. Non ne possiamo più. Da Minneapolis a New York, da Los Angeles ad Atlanta e in molti altri stati, il fuoco brucia mentre giovani e anziani esprimono se stessi con ogni mezzo a loro disposizione esigendo che il Paese cambi una volta per tutte. Manderemo avanti il dibattito su temi quali il suprematismo bianco sistemico qui negli Stati Uniti e in tutto il mondo e chi è al potere sarà chiamato a renderne conto”.

30 maggio 2020. Un giovane ragazzo nero alza il pugno in solidarietà agli altri manifestanti di colore durante la protesta al Barclays Center, a Brooklyn, New York.
30 maggio 2020. Un giovane ragazzo nero alza il pugno in solidarietà agli altri manifestanti di colore durante la protesta al Barclays Center, a Brooklyn, New York.
Photography Anthony Geathers

9. Tony Mobley, Baltimore, Maryland

“La mia esperienza nel documentare le proteste qui a Washington DC e a Baltimora è stata quella di messaggero e narratore delle ingiustizie che i miei fratelli e le mie sorelle afro-americane hanno subito per oltre 400 anni sul suolo degli Stati Uniti. La macchina fotografica è il mio megafono, se vogliamo, tramite cui mostro quanto forte e resiliente sia la nostra gente trasmettendo, al contempo, al mondo intero, tramite queste proteste, che la comunità nera non è più disposta a tollerare atti così oltraggiosi. La gente del nostro paese sta dando voce alla frustrazione e al proprio dolore attraverso queste manifestazioni che chiedono giustizia, e forse ora il mondo sta finalmente ascoltando e invocherà il cambiamento che ci auspichiamo da tempo qui in America”.

2 giugno 2020, Baltimora, Maryland.
2 giugno 2020, Baltimora, Maryland.
Photography Tony Mobley

10. Alexis Hunley, Los Angeles

“Sono arrivata a casa esattamente alle 19.57, tre minuti prima del coprifuoco delle 20.00 e, mentre sedevo in macchina tremando, ho realizzato che non stavo bene. La crudeltà a cui ho assistito oggi per mano della polizia a Fairfax e sulla 3a strada rimarrà impressa nella mia memoria per sempre. Avete visto tutti i video. L’uso dei lacrimogeni sulla folla. I proiettili di gomma. I pestaggi e gli arresti in massa. Anche se la rabbia e il dolore permangono, l’amore che nutro per ogni persona nera che ha marciato, protestato e ha organizzato manifestazioni in passato e ora nel presente è ciò che mi permette di non crollare”.

30 maggio 2020. Un dimostrante pacifico con una felpa con la scritta “I’m just armed with love” (Sono armato di solo amore) durante la protesta del Black Lives Matter a Los Angeles.
30 maggio 2020. Un dimostrante pacifico con una felpa con la scritta “I’m just armed with love” (Sono armato di solo amore) durante la protesta del Black Lives Matter a Los Angeles.
Photography Alexis Hunley


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