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Le migliori serie tv inglesi da vedere su Netflix

Serie tv inglesi: il meglio dalla Gran Bretagna. La nostra top five

Si prendono in giro – monarchia inclusa – ma anche terribilmente sul serio, con quel senso dell’umorismo nero tipico della cultura british. E in tv sfornano spesso piccoli grandi capolavori: gli inglesi, maestri delle serie in costume e deliziosamente dissacranti in quelle contemporanee, ci hanno regalato di recente comedy e drama di altissimo livello. Lo sa bene Netflix che produce e distribuisce le serie tv inglesi con un certo orgoglio.
Mette in scena artisti di spessore – come Idris Elba in Luther – e dipinge l’adolescenza senza le fantasie edulcorate tanto care ai colleghi spagnoli (come succede in Elite, tanto per citarne una), ma prediligendo le tinte forti, da Skins a The end of the f***ing world. E che dire dei period drama e delle serie sui royals? Che affondino le radici nella leggenda come Merlin oppure nei miti come Dracula, alla fine poco importa. In qualunque genere si cimentino, i britannici sanno come eccellere. Ecco, allora, cinque tra i titoli imperdibili made in UK sulla piattaforma.

1. The Crown

La monarchia è il pilastro più solido della storia britannica. Non stupisce che The Crown, un viaggio nel longevo regno di Elisabetta II, abbia attirato ogni attenzione su di sé. L’interesse è stato ben ripagato da una serie ad altissimo valore produttivo, con cast stellare che si alterna ogni due stagioni e copre decenni e decenni di storia contemporanea. Per inciso, ha anche portato ad un altro livello carriere brillanti come quelle di Claire Foy e Olivia Colman, fresca di Oscar. Dialoghi brillanti e personaggi ben delineati incorniciano un’epoca così vicina da poterla sfiorare nell’album dei ricordi. Il merito maggiore di questo prodotto? Aver restituito qualche barlume d’umanità alla famiglia reale, sempre al centro di scandali e intrighi, soprattutto dopo l’avvento di Lady Diana, la più grande icona royal dei nostri tempi (per chi se lo stesse chiedendo, la signorina Spencer fa capolino nella quarta stagione).
Perfetta per chi ama sbirciare dietro le quinte di tiare, corone e scettri reali.

The Crown 4

The Crown S4

The Crown 4
Des Willie

2. Sherlock

Uno dei personaggi più brillanti della letteratura inglese, nato dalla penna brillante di Sir Conan Doyle, viene declinato con impagabile maestria da Benedict Cumberbatch. In questa nuova versione, ambientata ai nostri giorni, l’arguto Watson è interpretato da Martin “Hobbit” Freeman. Questi due mettono in scena una formidabile strana coppia, capace d’insinuarsi nei meandri della mente umana con straordinaria bravura. Ogni puntata è un piccolo capolavoro di storytelling, con ambientazioni e dialoghi impeccabili. Meno istrionico della versione cinematografica di Robert Downey Jr. e meno nevrotico dell’altra declinazione seriale di Jonny Lee Miller in Elementary, lo Sherlock Holmes creato da Mark Gatiss (qui anche nelle vesti del fratello maggiore Mycroft) e Steven Moffat rappresenta uno degli esempi più alti di crime moderno.
Ideale per chi ama i delitti perfetti e i segugi impeccabili.

Sherlock
Sherlock

3. Sex education

Parlare agli adolescenti nella loro lingua è una dote rara. E, nel caso di Sex education, non si ricorre neppure ad effetti speciali, super poteri e ambienti di lusso. Asa Butterfield interpreta un adolescente dai contrasti surreali: non è in grado neppure di masturbarsi, anche se i genitori sono famosi sessuologi (la madre è Gillian Anderson, la Thatcher di The Crown 4)  e fin dalla nascita gli hanno sempre parlato apertamente di ogni aspetto dell’anatomia umana. Tutta questa “teoria” in materia, però, ad un certo punto gli torna utile quando decide di aprire un consultorio non ufficiale nel liceo per insegnare ai compagni di scuola come approcciare i primi passi sotto le lenzuola. Brillante, sovversivo e sorprendente, il racconto prosegue in una serie di colpi di scena inaspettati, capaci di ribaltare pregiudizi e stereotipi.
Consigliato a chi è sempre alla ricerca di storie intelligenti ad alta carica emotiva (e anche erotica, a volte).

Sex education

1

Sex education
Jon Hall/Netflix

4. Peaky Blinders

Ambientata durante la Prima Guerra Mondiale nei sobborghi di Birmingham, racconta dell’omonima gang che opera nell’ombra dell’illegalità. Poche sfumature, moltissimi lati oscuri e personaggi dall’animo cupo, anzi cupissimo: creati dal Premio Oscar Steven Knight, prendono vita dal desiderio di sopravvivenza e dalla sete di riscatto sociale. A capo della banda si trova Thomas Shelby, interpretato da Cillian Murphy, qui in una versione inquietante almeno quanto lo era al cinema come arcinemico di Batman. Regolamenti di conti, affiliazioni pericolose, scontri senza esclusioni di colpi e una moralità del tutto compromessa: i protagonisti sanno come sporcarsi le mani e raramente gliene importa granché. Il fascino del Male s’incarna in una versione ipnotica a puntate a cui risulta impossibile resistere.
Impedibile per chi preferisce i racconti criminali a tinte forti, anzi fortissimi.

Peaky Blinders

3

Peaky Blinders
Robert Viglasky/Netflix

5. Broadchurch

Un noir dal sapore nordeuropeo, velato della tipica malinconia della provincia più dimenticata, dove oscuri segreti e passati inquietanti tornano a galla con inspiegabile violenza. Ogni stagione ruota attorno ad un crimine “atipico” perché non coinvolge i teppistelli di zona o i soliti criminali di periferia e neppure le “mele marce” della comunità. Qui avviene l’esatto opposto: sono i cittadini rispettabili, i pilastri della parrocchia e i vicini di casa insospettabili a scivolare nel dark side. Stavolta il Male viene declinato in tutta la sua banalità e meschinità quotidiana. E a indagare non ci sono detective patinati, in tacchi a spillo o completi da svariate migliaia di sterline. A condurre le immagini troviamo due poveri diavoli alle prese con bollette, relazioni traballanti e ambizioni spezzate, a cui prestano magistralmente il volto due giganti del calibro di David Tennant (che interpreta anche il protagonista della versione americana, decisamente meno riuscita dell’originale inglese, però) e Olivia Colman.
Irresistibile per chi ha un debole per l’investigazione classica, basata su deduzione e fine psicologia.

Broadchurch
Broadchurch

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