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Giornata Mondiale contro l'AIDS 2020: bastapoco

Nell'anno sconvolto dall'emersione di una nuova pandemia globale, non si può dimenticare l'esistenza di un'altra minaccia sanitaria che, da anni, è oggetto di una battaglia senza quartiere: il virus del HIV/AIDS. Ed è proprio nella Giornata mondiale contro l’AIDS, il 1 dicembre, che prende il via la campagna social #bastapoco, finalizzata a ricordare l'importanza della prevenzione per arrivare a sconfiggere un'infezione che continua a diffondersi anche nel nostro paese. 

Le parole del Prof. Andrea Gori, Presidente di Anlaids Lombardia e Direttore Unità Operativa Malattie Infettive, Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano a tal proposito sono chiare e inequivocabili:  "In base agli ultimi dati resi disponibili dall’ISS i numeri oggi, anche in Italia, sono ancora alti: all’anno sono circa 2.500 le nuove diagnosi di infezione da HIV, pari a 4,2 nuovi casi per 100.000 residenti, con un incremento registrato negli ultimi anni di nuove infezioni nelle fasce d’età tra i 25 e i 29 anni (10,4  nuovi  casi  ogni  100.000  residenti) e tra i 30 e i 39  (9,8 nuovi casi ogni 100.000 residenti); in queste fasce di età l’incidenza nei maschi è stata 4 volte superiore a quelle delle femmine"

La campagna #bastapoco
La campagna #bastapoco

La campagna #bastapoco è sostenuta da Anlaids Sezione Lombarda e realizzata nell’ambito di SmartSex, progetto di prevenzione attivo sul web dal 2014, che fornisce, tra le altre cose, informazioni in tempo reale sulle infezioni sessualmente trasmissibili e luoghi in cui potersi sottoporre al test diagnostico per l’HIV. Ideata da TheDigitalisti, agenzia di marketing digitale con sede a Roma e Milano, un team di social media manager, fotografi, videomaker, storyteller e developer “non-convenzionalisti”, #bastapoco sarà online a partire dal 1 dicembre e i suoi messaggi verranno veicolati per una settimana

La campagna #bastapoco
La campagna #bastapoco

. La campagna, il cui protagonista è il profilattico, lancia due messaggi: il primo “l’HIV non va in quarantena, tocca a noi mettercelo” e il secondo, riferendosi all’affollamento degli spermatozoi, rivela che è “l’unica forma di assembramento sicura”.



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