I look delle dive di Hitchcock, da Grace Kelly a Janet Leigh
I look delle attrici nei film di Alfred Hitchcock sono fra i più belli della storia del cinema
Alfred Hitchcock aveva una passione per le bionde. Un dato di fatto che viene confermato dalle donne con chiome di platino protagoniste di ogni suo film, da Marlene Dietrich a Ingrid Bergman. Un amore, una mania, che ha dato vita a uno stereotipo noto come la Hitchcock Blonde, volto a identificare una personalità algida ma intrinsecamente insicura, sensuale e al contempo profondamente raffinata. Capostipite della suspense cinematografica e di un filone narrativo che unisce il brivido dell'horror con il fascino del thriller, Hitchcock condensa il suo ideale filmico in quello estetico, il suo occhio da regista con l'indiscreta attrazione maschile, idolatrando la sua élite dalle ciocche dorate come fosse composta da statue votive. Al vertice di questa piramide ossigenata c'è lei, Grace Kelly, che con Hitchcock gira capolavori quali La Finestra sul Cortile (1954), Il Delitto Perfetto (1954) e Caccia al Ladro (1955).
Elemento mai trascurato nei film del regista è, di conseguenza, il costume, considerato come attributo imprescindibile per accrescere la bellezza e la personalità dei suoi personaggi. Per Grace, Hitchcock sceglie Edith Head, la più celebre costumista di Hollywood, nota per avere creato i leggendari abiti di Gloria Swanson in Viale del Tramonto (1950), di Shirley MacLaine in La Signora e i suoi Mariti (1964) e di Audrey Hepburn in Vacanze Romane (1953). Lo stile è couture, con abiti impero o dal taglio midi con gonna ampia di tulle. I colori rispecchiano la palette di bianchi e azzurri dell'attrice, dall'indaco allo zaffiro, dall'oro al candido color latte. La Head veste poi l'attrice che sostituirà Grace nel cuore di "Hitch" al suo addio alle scene dopo il matrimonio con Ranieri III di Monaco: Tippi Hedren. Per lei, Hitchcock desidera un approccio meno evanescente e più concreto, moderno e dinamico, puntando su tubini e tailleur in colori delicati come la mise verde pastello del film Gli Uccelli (1963).
Attraverso un sodalizio durato anni, Alfred Hitchcock ed Edith Head creano una nuova icona cinematografica, una femme fatale che a volte ha l'espressione dolce di Joan Fontaine, altre lo sguardo ammaliante di Kim Novak, con un comune denominatore fatto di glamour hollywoodiano misto a un tocco di couture francese, con omaggi al New Look di Dior ne La Finestra sul Cortile, alla giacca Chanel in Marnie e ai drappeggi di seta di Vionnet ne Il Sospetto.
In conclusione, le dive di Hitchcock rappresentano un unicum nella storia del cinema, una categoria ben distinta di attrici unite da un fil rouge di bellezza e talento, di portamento regale e sensualità velata, che di fronte a orridi delitti sorseggiano tè sfogliando una rivista di moda, che pensano a riordinare i capelli dopo essere state attaccate da un stormo di corvi impazziti, che vengono leggendariamente pugnalate in una doccia - affrontando la paura con immenso stile.
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