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Freaky la commedia teen e horror da vedere ora

È la figlia adolescente più famosa che ci sia, almeno di questi tempi. Kathryn Newton, 23 anni, nata in Florida, ha interpretato una serie infinita di ragazze dal carattere forte: dalla rampolla della Madeline Mackenzie di Reese Witherspoon in Big Little Lies (dal 2017 al 2019) alla sfortunata figlia del personaggio di Frances McDormand in Tre manifesti a Ebbing, Missouri (2017), fino alla premurosa figlia di Julia Roberts in Ben is Back (2018) e alla spalla comica di Leslie Mann in Giù le mani dalle nostre figlie (2018). Piuttosto che essere intimidita dall’ambiente, Newton si è fatta strada tra i grandi di Hollywood, guadagnandosi nel percorso una legione di fan devoti.

Kathryn Newton

Linda Brownlee / Contour

Ha debuttato in TV all’età di quattro anni nella soap opera La valle dei pini (in onda dal 1970 al 2011). Sono seguiti ruoli in Provaci ancora Gary (dal 2008 al 2012) e Supernatural (dal 2005 al 2020), prima della svolta in Big Little Lies. Da allora, è apparsa in coming-of-age drammatici candidati all’Oscar (Lady Bird, del 2017), film d’epoca (l’adattamento della BBC di Piccole donne nel 2017), uno dei film dei Pokémon (Detective Pikachu del 2019) e la serie teen mistery di Netflix The society (2019). Quando la seconda stagione di quest’ultima è stata interrotta a causa della pandemia, Newton aveva “il cuore spezzato” – ma si è ripresa in fretta.

(from left) Millie Kessler (Kathryn Newton) and The Butcher (Vince Vaughn) in Freaky, co-written and directed by Christopher Landon.

Freaky

(from left) Millie Kessler (Kathryn Newton) and The Butcher (Vince Vaughn) in Freaky, co-written and directed by Christopher Landon.
Photo Credit: Brian Douglas/Universal Pictures

Il suo ultimo progetto non assomiglia a nessuno dei precedenti: una commedia grondante sangue in cui interpreta la timida studentessa delle superiori Millie Kessler, che viene aggredita da un serial killer, il Macellaio di Blissfield (Vince Vaughn). La scamperà ma, quando si sveglia, di venerdì 13, si ritrova nel corpo di lui. Nel frattempo, lui è nel corpo di lei ed è intenzionato a uccidere più studenti possibili. Ha un solo giorno per invertire lo scambio prima che diventi permanente; è una corsa contro il tempo che offre molti momenti di grasse risate oltre a scene madri raccapriccianti.

(from left) The Butcher (Vince Vaughn) and Millie Kessler (Kathryn Newton) in Freaky, co-written and directed by Christopher Landon.

Freaky

(from left) The Butcher (Vince Vaughn) and Millie Kessler (Kathryn Newton) in Freaky, co-written and directed by Christopher Landon.
Photo Credit: Brian Douglas/Universal Pictures

Prima dell’uscita del film, abbiamo raggiunto l'attrice per parlare del suo account Instagram privato dedicato alle Barbie, di quanto le manchi la settimana della moda e della possibilità che The Society torni sugli schermi.

Freaky è essenzialmente Quel pazzo venerdì che incontra Venerdì 13. A lei l’hanno proposto così?

“Sì, e adoro Quel pazzo venerdì! Ho lavorato con il regista di Freaky, Christopher Landon che ha scritto la sceneggiatura per Paranormal Activity 4 quando avevo 14 anni e desideravo moltissimo lavorare ancora con lui. Chris mi ha chiamato e quando ha detto ‘L’ho scritto pensando a te’, ho detto ‘Sei sicuro? Pensi davvero che potrei essere una serial killer?’ [risate]. Lui ha detto ‘So che dentro di te c’è un killer.’ Credeva in me. In qualche modo, sono Millie. Sono una nerd. Ero capitana sia del decathlon accademico che della mia squadra di golf. Mi ero candidata come rappresentante di classe e nessuno sapeva chi fossi. Però, volevo anche trasformarmi in una tipa tosta, e in Freaky ci riesco, nella forma più estrema.”

Kathryn Newton as The Butcher in Millie Kessler's body in Freaky, co-written and directed by Christopher Landon.

Freaky

Kathryn Newton as The Butcher in Millie Kessler's body in Freaky, co-written and directed by Christopher Landon.
Photo Credit: Universal Pictures

Com’è stato lavorare con Vince Vaughn per creare questi due personaggi che si scambiano di corpo?

“Quando ho saputo che Vince avrebbe fatto il film, sono impazzita! Mi dicevo ‘Oddio, devo imparare a imitare Vince Vaughn? È impossibile!’ Ho guardato qualsiasi cosa abbia fatto. Ma, appena l’ho incontrato, ho capito che non avremmo interpretato l’uno il ruolo dell’altra. Dovevamo creare due personaggi. Mi ha chiesto chi pensassi che fosse Millie e come si sarebbe comportata, è stato interessante. È roba a cui di solito un attore pensa individualmente, ed è raro avere la possibilità di scambiarsi delle idee. Ci siamo incontrati alle prove di danza. Dovevamo imparare quella coreografia da cheerleader e scherzava sul fatto di non esserci proprio tagliato, ma in realtà era bravissimo! Ho saputo subito che entrambi avremmo fatto follie in questo film [risate].”

È vero che entrambi avete fatto avanti e indietro tra i due personaggi negli stessi giorni?

“È stato così divertente! Mi piaceva che io fossi il Macellaio e Vince fosse Millie, perché la gente avrebbe avuto paura di me. Ero coperta di sangue, con una sega elettrica e dicevo [ghigno da maniaco] ‘Ehi, ragazzi! Posso avere un caffè?’ E poi vedevo Vince fare cose come scostarsi dal viso ciocche di lunghi capelli, anche se li ha cortissimi. Io mi chiedevo ‘Io farò così? È per quello che lo fa?’ [risate]. La performance di Vince diceva molto su di me.”

Molte commedie slasher riducono i personaggi femminili a regine dell’urlo, ma Freaky capovolge questo principio mettendo il Macellaio nel corpo di Millie. Voleva sovvertire le aspettative?

Freaky guarda ai tropi e ai cliché degli horror a cui siamo abituati e li mette in discussione ribaltandoli. Mi piace essere una regina dell’urlo perché è una parte iconica del genere e in Freaky, c’è ancora quella frenesia perché urli agli altri personaggi per farli voltare, ma alla fine, Millie è un’eroina per sé stessa. Non è una cosa che si vede spesso nei film horror. È una ragazza che non si conosce veramente e deve diventare qualcun altro per vedersi da un’altra prospettiva e capire quanto può essere forte.”

Dove ha vissuto durante il lockdown e come ha occupato il suo tempo?

“Vivo a Los Angeles e i miei genitori si sono trasferiti a casa mia all’inizio del lockdown. Stavo girando il film The Map of Tiny Perfect Things e abbiamo chiuso con quattro giorni di anticipo. Poi, il mondo si è fermato. Mi sono sentita fortunata perché non sono quasi mai a casa e non passo molto tempo con i miei genitori o con i miei barboncini. Ho fatto i biscotti e visto film. Ho anche iniziato a collezionare Barbie vintage. È la cosa più strana. Ho questa collezione gigante, anche se sono difficili da trovare. Ho tutti i loro outfit originali e ho aperto un account Instagram privato dove le metto in posa. Nessuno può seguirlo. Mi dispiace! È troppo inquietante. Forse mi manca agghindarmi per andare alla settimana della moda, quindi la vivo indirettamente attraverso le mie Barbie. Ho qualcosa che non va!”

Come frequentatrice regolare della moda, com’è stato vedere la gran parte della scorsa stagione diventare virtuale?

“Quando sei a una sfilata o sul set, sei circondata da menti creative che ti ispirano. Ho comunque sentito quell’ispirazione perché ho potuto vedere le sfilate online, ma mi manca andarci e spero che torneranno come prima. Non c’è niente di meglio che averle davanti a te, sentirle, sentire la musica e vedere gli outfit sulle modelle. Ti viene voglia di toccare i vestiti!”

Dal suo account Instagram, si può dire che lei passa molto tempo a giocare a golf con i suoi barboncini?

“Non sono mai stata più felice di avere dei cani. Svegliarmi ogni mattina con loro è la cosa che preferisco. Gioco a golf almeno una volta alla settimana e porto sempre i miei barboncini. È divertente perché ho sempre l’impressione che la gente mi guardi, ma non guardano mai me – guardano i miei cani. Sono fantastici.”

Anche la serie di Netflix The Society è stata cancellata durante il lockdown, il che ha portato a petizioni e alla diffusione dell’hashtag #SaveTheSociety su Twitter. Com’è stato vedere queste manifestazioni di supporto?

“Avevo il cuore spezzato. Stavo per girare la seconda stagione quando la pandemia ha colpito. C’erano così tante cose da gestire, non potevano farle funzionare in sicurezza e quindi hanno cancellato la serie. Quando mi hanno chiamato, mi sono sentita come dopo una separazione. Ma è stata una cosa positiva perché non capivo quanto fosse importante la serie per tante persone. Sono andata su Twitter, leggevo tutto e piangevo con i fan perché per me il loro affetto significava molto. I membri del cast ora sono degli amici stretti quindi spero di riuscire a lavorare ancora con loro in futuro. Ma vorrei vedere la fine della storia. Vorrei finirla in uno o tre episodi. Voglio sapere di chi è il bambino di Becca [il personaggio di Gideon Adlon]!”

C’è ancora speranza per una terza stagione di Big Little Lies?

“Non è ancora stato deciso. Saremmo tutti felici di tornare. Ogni volta che ne parlo con Reese Witherspoon, le dico ‘Per piacere, voglio esserci! Anche per una sola battuta’. Penso che possa succedere. Dobbiamo solo far quadrare i nostri impegni.”

Quali sono i suoi prossimi programmi?

The Map of Tiny Perfect Things, che è un bel cambiamento dopo Freaky. È una storia d’amore magica, che sento molto vicina. Inoltre, c’è una cosa di cui non posso ancora parlare che annuncerò presto. È un sogno che diventa realtà, quindi sono felicissima!”



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