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Il punto di vista di Casa Vogue. Tavolo Edison, Cassina

Le aziende devono andare avanti, chi si ferma è perduto – anzi ha perduto il cliente – e mica si può continuare a fare le stesse cose ché squadra che vince non si cambia, ma non va sempre proprio in quel modo. Così, nella galoppata del tempo tanto viene accantonato, cose belle e brutte – beh, diciamo meno belle, così nessuno si offende. Poi, arrivano gli anniversari, i centenari, le commemorazioni e allora ci si prende un momento per guardare in quei tesori di Ali Babà che sono gli archivi e, oplà, ecco rispuntare l’inevitabile gemma. Il ritardato centenario di Vico Magistretti (1920-2020) con le tante iniziative e la bella mostra in Triennale a Milano, è il momento perfetto per le aziende di dare un’occhiata attenta alloro passato.

Cassina che di Magistretti ha in catalogo due blockbuster come il divano Maralunga (1973) e la libreria Nuvola Rossa (1977) riedita per l’occasione il tavolo Edison (1985). Che effetto doveva avere fatto nella opulenta Milano da bere quella struttura fatta da quattro semplici tubi giuntati, ispirata ai semplici (industriali) condotti del gas che la società Edison metteva nelle case. Tubi che però Magistretti, con quel tocco dandy ironico tutto e solo suo, aveva fatto dipingere non solo in nero e grigio, ma anche becco d’oca e blu. Fedele alla prima edizione Cassina lo ripropone con minimi quanto necessari aggiornamenti nei materiali e nelle misure e con il solo piano di vetro (quadrato, rettangolare e rotondo) per evidenziare l’essenziale gioco del basamento.



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