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Fashion East: 20esimo compleanno

Nel 2000 Lulu Kennedy ha fondato Fashion East, organizzazione no-profit che promuove i talenti emergenti della moda a Londra. Fashion East celebrato il suo 20° anniversario durante la London Fashion Week, nel bel mezzo della pandemia.

Fashion East ha sostenuto alcuni dei nomi più importanti della moda, da Kim Jones, appena nominato direttore creativo per il womenswear di Fendi, a Jonathan Anderson, direttore creativo di  Loewe, passando per Simone Rocha, oltre a nomi del calibro di Martine Rose e Craig Green.

Questa stagione l’evento ha ospitato Saul Nash (menswear), Nensi Dojaka (womenswear), e Goom Heo (menswear) accanto alla new entry Maximilian Davis (womenswear).

“Una selezione assolutamente appropriata per questo momento storico. Sono stilisti che incarnano i temi sociali che vengono dibattuti in questo momento a Londra, oltre a proporre abiti che vorremmo indossare. Mi piace molto l’idea che siano così diversi fra loro, ma che insieme armonizzino così bene”, ha detto Lulu Kennedy. 

Carly Scott

Nash, noto per il suo sportswear altamente performativo che analizza la mascolinità contemporanea attraverso l’esecuzione dei capi e il movimento, ha sviluppato il suo stile così unico in modo interessante e affascinante, con un’estetica che si avvicina sempre più all’idea di lusso, e con colori più intensi, quasi un simbolo di speranza, zip che hanno un senso sia estetico che funzionale. La collezione, presentata con un film di FX Goby, si colloca a metà fra conformismo e trasformazione, con felpe con cuciture a vista in 3D  e pantaloni della tuta con aperture che permettono all’aria di circolare e facilitano i movimenti. Nash ha detto che sono abiti in cui “gli uomini si sentono comodi e liberi”.

 Photo Harley Weir, stylist Fran Burns

Le creazioni di Dojaka riescono a trovare un equilibrio fra linee austere e delicatezza. Per la sua collezione, presentata con un lookbook in cui le foto delle modelle sono sovrapposte a immagini di paesaggi urbani di città famose, scattate da Harley Weir e con lo styling di Fran Burns, la stilista continua a esplorare l’arte del drappeggio con miniabiti da sera declinati in nero, grigio o caramello. A proposito dei suoi abitini molto corti, Dojaka ha detto che “spera possano essere ancora eccitanti”. Per la primavera propone anche camicie, gonne e costumi da bagno, che sicuramente confermeranno l’allure sexy delle creazioni della designer albanese, rendendole al contempo più appetibili dal punto di vista commerciale.

Trinity Ellis

Gli atelier e le aziende manifatturiere sono rimaste chiuse per mesi,  e quindi la stilista sud-coreana Goom Heo ha dovuto rivedere il suo approccio. “Anche se è stato difficile, mi sono divertita a lavorare potendo contare solo su risorse limitate, in qualche modo mi ha obbligata ad approfondire le mie idee”, ha detto. Facendosi bastare il poco che aveva a disposizione, la sua estetica naif e futuristica gioca con l’idea di diventare l’oggetto dello sguardo altrui. E si scopre che i suoi abiti smart hanno dettagli non convenzionali: pantaloni a vita molto bassa e top cortissimi, magliette sportive upcycled unite da una zip che creano nuovi tessuti patchwork, e una serie di altre soluzioni creative. 


Affascinato dalla sessualità e dalla provocazione, Maximilian Davis ha arruolato lo stylist Ib Kamara e il fotografo Rafael Pavarotti per dar vita alla sua vision. A differenza di altre “prime volte”  a Fashion East, il debutto di Maximilian Davis è avvenuto online. E il dover rendere digitale il suo lavoro lo ha obbligato  a “pensare molto al tipo di impatto che gli abiti possono avere su chi li guarda”. Lo stilista, che ha affinato le sue skill da Wales Bonner, un’altra griffe londinese, ha proposto un guardaroba ispirato allo stile e alla sensualità delle Indie Occidentali con il tocco cool innato di Londra, grazie a tuxedo in viscosa fluida e crepe doppiato. “Per riappropriarci dell’eleganza Black”, ha dichiarato.

La decisione di presenziare alla LFW, nonostante le difficoltà, testimonia l’impegno costante di Fashion East a sostenere i talenti emergenti nella loro crescita. Come ha detto Lulu Kennedy, “La pandemia mi ha reso ancora più determinata a promuovere e aiutare i nuovi talenti”.



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