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Daniel Roseberry e Jeremy O. Harris: l'intervista esclusiva

Vogue Italia di marzo ha ospitato la conversazione esclusiva tra Daniel Roseberry e Jeremy O. Harris, due talenti “uniti da una sorta di affinità creativa” come scrive Luke Leitch nell'articolo pubblicato qui.

La conversazione di cui pubblichiamo l'audio integrale racconta la storia dell'amicizia dei due creativi e la loro crescita artistica che ha portato Daniel Roseberry a diventare direttore artistico della maison Schiaparelli e Jeremy O. Harris a firmare pièce teatrale come  Slave Play.

Ecco l'audio integrale che vede protagonisti Daniel Roseberry e Jeremy O. Harris in conversazione con Luke Leitch:

Ai cultori della Maison Schiaparelli interesserà anche la fiaba ispirata alla vita e alla carriera di Elsa Schiaparelli  firmata da Elena Favilli per il numero di Vogue Italia dedicato ai bambini del giugno scorso.

Ecco, in italiano con la voce dell'autrice, la fiaba raccontata dedicata a Elsa Schiaparelli:

Ed ecco la versione in inglese della fiaba in podcast, letta da Paola Corazza:

Sul numero di marzo di Vogue Italia è apparso anche il frutto di un incredibile progetto artistico che ha preso vita ad aprile scorso, grazie alla copertina bianca di Vogue Italia, Carta bianca.

Valentina Ciarallo, storica dell’arte e curatrice indipendente, specializzata in linguaggi del contemporaneo, ha coinvolto 49 artisti italiani chiedendo a ciascuno di loro di reinterpretare la copertina del giornale, ognuno secondo il proprio sentire. 

Ecco la voce della curatrice del progetto che spiega come l'idea è nata e come ha portato alla gallery di opere dedicate alla copertina bianca di Vogue Italia di aprile 2020:

Il progetto curato da Valentina Ciarallo è pubblicato sul numero di Vogue Italia di marzo 2021 dedicato alla creatività, come spiega nel suo editoriale “Carta Bianca” il direttore Emanuele Farneti.

Qui la voce del direttore mentre racconta il nuovo numero del nostro giornale nel nuovo podcast:

Ecco anche la versione in inglese dell'editoriale:

Hunter Schafer, attivista transgender e attrice di Euphoria è la modella nuovo volto di Shiseido. In un'intervista con Samira Larouci per Vogue Italia, ha raccontato il suo amore per l'arte - in particolare per la pittura, che la aiuta ad esprimere i suoi sentimenti - e il suo rapporto con il make up, che per lei, fuori dal set, è soprattutto un gioco. Ecco l'intervista letta dalla voce di Susanna Macchia:

In tema di moda e sostenibilità, a dieci anni dal termine imposto dall'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, e in modo particolare in un momento storico come quello che stiamo vivendo di crisi per il coronavirus, ci siamo chiesti che abiti e accessori popoleranno il guardaroba nel 2030. Partite con noi per un un viaggio, in cinque tappe, nella moda sostenibile che popolerà il nostro guardaroba nel 2030:

Lo street style nasce, in qualche modo, con lui: Scott Schuman che si definisce “fotografo e autore con una social media platform, The Sartorialist”, con cui nel 2005, dice, “ho iniziato a fotografare la gente di New York che trovavo avesse un look interessante e potesse esprimere un certo stile”.

Ne è passato di tempo (e ne sono passati, davanti al suo obiettivo, di look per le strade di tutto il mondo) e, causa pandemia di coronavirus, qualcuno si è spinto a dichiarare che lo street style sia morto, ucciso da questo periodo di joggers, tute e look a mezzo busto per le call su Zoom.

Non è d'accordo il re dello street style Scott Schuman, come racconta in questa intervista concessa a Michele Fossi per Vogue Italia di febbraio.

Ecco l'intervista a Scott Schuman con le voci di Michele Fossi e Federico Fischetti:

Le sfilate di moda sono molto più che il momento in cui su una passerella sfilano i look con capi e accessori della prossima stagione. Lo spiega in un articolo uscito sul numero di febbraio di Vogue Italia Claudio Calò, che ripercorre, “dalle passeggiate al Bois de Boulogne d’inizio Novecento fino alle rappresentazioni media fluid e agli show in absentia del 2020”, la storia delle sfilate con la relativa, iconica ritualità.

Ecco la voce di Claudio Calò che racconta la storia delle sfilate di moda:

Moda e sostenibilità: si apre un decennio importante perché nel 2030 giungerà a compimento il termine per l'Agenda 2030 dello Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Come la moda si avvicina agli obiettivi di sostenibilità? L'obiettivo 14 si ripropone di “Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile”. 

Dell'obiettivo 14 dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile abbiamo discusso con Javier Goyeneche, founder e presidente di Ecoalf, brand nato con il preciso impegno di essere completamente sostenibile e con l'idea di riciclare materiali vari - dalle reti da pesca ai fondi di caffè, passando per le gomme usate e il cotone e la lana post-consumo - per salvare l'ambiente e in particolare gli oceani

There is no planet B è un claim ormai abbastanza famoso. Ed è stato coniato proprio da Ecoalf. Il founder Javier Goneyeche ci ha raccontato in questo podcast come questa campagna di comunicazione - che è in realtà un appello a cambiare il nostro modo di interpretare la sostenibilità -sia nata, insieme al suo impegno per l'ambiente, i progetti della fondazione da lui promossa per la salvaguardia degli oceani e la filosofia alla base della moda sostenibile.

Dell'Obiettivo 2 dell'Agenda 2030 - lotta alla fame -  per lo sviluppo sostenibile avevamo invece parlato con Michael Kors, che ha donato in 8 anni 20 milioni di pasti nelle scuole attraverso la campagna Watch Hunger Stop in collaborazione con il World Food Programme delle Nazioni Unite. Un'iniziativa straordinaria da parte del “Global Ambassador against hunger for the United Nations World Food Programme” che affronta contemporaneamente il problema della fame - si stima che nel mondo 1 persona su 9 non abbia accesso a una alimentazione sufficiente - e dell'educazione: l'esperienza nei 60 Paesi in cui il programma è attivo dimostra come la possibilità di accedere a un pasto convince le famiglie a permettere alle proprie figlie ad andare a scuola, instaurando un circolo virtuoso dall'impatto forte sulle comunità.

Con Watch Hunger Stop - ma anche con il suo impegno con l'associazione God’s Love We Deliver, alla quale ha donato un intero edificio a New York dove vengono cucinati 1,4 milioni di pasti ad alto potere nutritivo all'anno per le persone in difficoltà - Michael Kors ha votato il suo impegno per raggiungere l'obiettivo 2 dell'Agenda 2030, ovvero porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile.

Ecco l'intervista a Michael Kors, con la voce di Paola Corazza:

Marco Galaverni, direttore scientifico del WWF ha commentato con Michele Fossi in un'intervista per il numero di gennaio di Vogue Italia i dati relativi alla biodiversità emersi dalla pubblicazione dell’ultimo Living Planet Report. La conversazione tra Marco Galaverni e Michele Fossi è continuata nei giorni scorsi in occasione di un live IG che ha lanciato una collaborazione per tutto il 2021 tra il WWF e Vogue Italia. 

Ecco il podcast dedicato al live:

Elio Fiorucci ha saputo come nessun altro raccontare la moda pop degli anni Ottanta e uno “spensierato, irresistibile momento di Milano” come lo definisce Renata Molho nel suo articolo uscito nel numero di dicembre di Vogue Italia

All'iconico stilista che ha segnato con la sua creatività e la sua genialità un'epoca è dedicato un libro “Caro Elio. Un viaggio fantastico nel mondo di Fiorucci.” edito da Rizzoli per Mondadori Electa. Ecco il podcast con la voce di Renata Molho che racconta il designer che “era capace di cogliere le sfumature dei sentimenti e di trasformarle in visione"

Filelfo ha firmato un racconto che vede protagonisti gli animali pubblicato in esclusiva per Vogue Italia nel numero di gennaio di Vogue Italia.

Nato in Grecia da una famiglia di origine italiana, Filelfo è un autore misterioso. Come narrato nel numero di gennaio di Vogue Italia, risale a suo nonno, piemontese, l’affiliazione alla Partecipanza dei Filelfi, antica corporazione di mestieri. Dalla madre impara fin dall’infanzia il greco classico; dal padre le tecniche di produzione e lavorazione artigianale del mastice. Per alcuni anni si traferisce con la famiglia in Madagascar, poi approda a Roma e lì frequenta il liceo classico. Si mantiene agli studi in una piccola città universitaria di provincia lavorando come correttore di bozze, traduttore e redattore di enciclopedie. Oggi vive e insegna nell’Agro Romano. L’assemblea degli animali, da poco uscito per Einaudi, è il suo primo libro: una favola che ha per protagonisti gli animali, decisi a salvare la Terra minacciata dall’uomo. 

Ecco il podcast con la voce di Daniel Capurro che interpreta il racconto di Filelfo per Vogue Italia che potete anche leggere qui:

Quattro modelle plus size e le loro chiacchiere tra amiche, più che tra colleghe, con la body positivity come filo conduttore. Il podcast di Michele Fossi raccoglie i racconti di sorellanza tra Alva Claire, Paloma Elsesser, Ashley Graham e Jill Kortleve pubblicati sul numero di dicembre di Vogue Italia

Le quattro modelle plus size, infatti, hanno sfilato insieme sulla iconica passerella di Versace lo scorso settembre. Ed è proprio da quei giorni milanesi che prende vita il racconto registrato a distanza ma che le ha viste vicine e complici nello scambiarsi le loro visioni sulla moda che sarà.

Kate Moss e John Galliano, con una delle amicizie più longeve e più intense della storia della moda, sono i protagonisti di uno dei podcast della serie "Of Love and Style". 

“Permettendomi di disegnare quel vestito (l'abito da sposa per il matrimonio con Jamie Hince, n.d.r.) Kate mi ha salvato la vita. È stata il mio rehab creativo. Le devo tutto” dirà lo stilista riguardo quel meraviglioso abito che tutti ricordiamo. Proprio dall'abito di nozze di Kate Moss prende il via la narrazione di Raffaele Panizza nel raccontare la storia del couturier nato a Gibilterra e dell'iconica modella. Nel backstage della sfilata primavera/estate 1994, John Galliano sceglie Kate Moss e crede che lei sia la perfetta incarnazione di Lucretia Romanov. Sarà una delle interpretazioni più riuscite, uno dei momenti più spettacolari scaturiti dall'amicizia e dalla liason creativa tra il couturier e la top model. 

Sapevate che il signor Levi Strauss non ha mai indossato un paio di denim jeans, pur avendoli brevettati? E che ogni secondo nel mondo ne vengono vendute 60 paia? Che cosa rappresenta la data 20 maggio 1873 per i jeans? E come mai a Bing Crosby rischiò di vedersi negata una stanza di hotel? Vi siete mai chiesti che suono ha il denim? E come si può riconoscere un Levi's, un Lee e un Wrangler semplicemente guardando un pezzo di tessuto?

Ecco sei curiosità che forse non sapete sul mondo del denim e del jeans: due termini che, come scoprirete ascoltando il nostro podcast, non sono stati sempre sinonimi (e per i puristi non lo sono ancora).

Pietro Ruffo è l'artista romano che Maria Grazia Chiuri, direttrice artistica di Dior, ha chiamato a collaborare per la sfilata Dior Cruise 2021, che si è svolta lo scorso luglio per la prima volta in Italia, a Lecce. La Puglia è un luogo speciale per la direttrice artistica di Dior: suo padre era salentino e lei torna spesso in queste zone. Per svelarne la magia, Maria Grazia Chiuri ha chiamato l'artista che già nelle precedenti stagioni ha contribuito al racconto delle collezioni della maison. 

Nell'intervista di Marta Galli per Vogue Italia di novembre, l'artista ha raccontato il percorso che ha portato, in pieno lockdown, ai fiori e all'incanto della sfilata Dior Cruise 2021.

Ecco il podcast con le voci di Marta Galli e Pietro Ruffo:

L'hair-stylist Guido Palau ha iniziato a parlare di anti-capelli e anti-bellezza negli anni Novanta: una vera rivoluzione, come ha raccontato nell'intervista a Vittoria Filippi Gabardi pubblicata sul numero di novembre di Vogue Italia.

Il percorso da hair-stylist per Guido Palau ha preso il via con uno stage da Vidal Sassoon, per poi approdare nella moda dove è diventato in breve tempo una figura di riferimento nel mondo della moda, grazie anche alla collaborazione simbiotica con il fotografo David Sims. Nel suo lavoro ha definito la bellezza e l'anti-bellezza, che per lui ha anche un significato politico.

Ecco il podcast con l'intervista a Guido Palau, con le voci di Vittoria Filippi Gabardi e Alessandro Meistro:

Se volete poi ascoltare la storia della traversata dell'Oceano Atlantico del transatlantico Cristoforo Colombo, che nel 1956 ha portato a New York otto modelle di nobili origini a rappresentare altrettante case di moda, capitanate da Giambattista Giorgini, l'organizzatore delle prime sfilate in Italia, scoprirete il primo podcast della serie "Fashion Tales":

Sneakers vegan e sostenibili: un webinar organizzato sulla piattaforma The World of Vogue Talents ha coinvolto alcuni tra i protagonisti della nuova generazione che hanno parlato di materiali sostenibili e vegani per le sneakers, di durabilità, di eco-pelli vegetali, ma anche di come allungare la vita delle proprie sneakers e di come riciclarle al meglio…. magari per permettere loro di trasformarsi in nuove sneakers vegan come raccontano Helen Kirkum, Dong Seon Lee e Giuliana Borzillo co-founders di id.Eight, Umberto De Marco founder di Yatay:

Per comprendere meglio il percorso che ha reso Vogue quello che è ora, ecco il podcast della Photo Editor di Vogue Italia e L'Uomo Vogue Chiara Bardelli Nonino. Dalla Prima Guerra Mondiale, quando la rubrica Smart Fashion for Limited Incomes diventa Fashions On A War Income,  a Audrey Withers diventata editor in chief di British Vogue nel 1940, a Lee Miller, che ha firmato alcuni degli scatti più forti pubblicati sulla rivista, compresi gli orrori dei campi di concentramento, fino alle scelte di Vogue Italia dei tempi recenti, come la copertina bianca del numero di Aprile:

Ancora in cerca di qualcosa di bello da ascoltare?

Ecco altri 10 podcast consigliati da ascoltare a casa.

Al link speaker.com/user/vogueitalia trovate tutti i podcast di Vogue Italia: ogni giovedì sveleremo altre tracce da ascoltare. Preparatevi a "un’esperienza sorprendente e immersiva nel mondo di Vogue Italia, che nella sua nuova formula ha scelto di usare anche le parole, e non solo l’immagine, per raccontare la magia della moda e dei suoi protagonisti", come ha spiegato in occasione del lancio del progetto il direttore Emanuele Farneti.



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