Bella Hadid, Irina Shayk e Pat Cleveland si raccontano a Vogue
Questo mese di settembre, Vogue cha dedicato tutte le sue edizioni internazionali a un concetto semplice e universale, “Hope” (la scritta che vedete nella nostra testata), ovvero “speranza”. Nell'anno della pandemia, delle rivolte in America contro la polizia violenta, del razzismo sistemico e della crisi climatica, anche Vogue Italia ha cercato di gettare semi di speranza con un progetto che, in 100 copertine, celebra la bellezza della diversità e la forza dell'inclusività.
Bella Hadid
Bella ha 23 anni, è cresciuta in California e dice che il miglior complimento che le si possa rivolgere riguarda la sua energia. Un'energia positiva con la quale spera di poter influenzare le persone che le stanno attorno. La sua più grande speranza per il futuro è un mondo nuovo, sempre più inclusivo, in cui ognuno - non importano la provenienza, l'età, gli orientamenti - possa sentirsi al sicuro.
Irina Shayk
Irina racconta le sue origini: è nata in uno sperduto, minuscolo, villaggio in Russia e, appena ventenne, dopo essere stata scoperta da un talent scout di modelle, si è trovata catapultata prima a Parigi, poi in Spagna e in America. Lì la sua carriera è decollata. Dice che, di questi tempi di totale incertezza, la sua filosofia è vivere giorno per giorno, svegliarsi ogni mattina e sperare nel meglio.
Pat Cleveland
Pat è un'istituzione nel mondo della moda - 55 anni sulle passerelle! - al quale deve tutto, racconta nel video. La moda le ha permesso di girare il mondo, conoscere la bellezza e farsi molti amici. Sono loro, dice, gli amici del fashion system, che le hanno salvato la vita, quando l'anno scorso si è ammalata di cancro. Hanno infatti pagato le cure di cui aveva bisogno e oggi sta bene. Nel pieno della pandemia globale da Covid-19 ripone le sue speranze proprio nelle persone. Dobbiamo sempre credere nell'umanità, questo il suo messaggio.
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