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Tutto quello che dovete sapere sulle culotte de cheval

Ce chi le ama, chi le venera e chi ci ha fatto una polizza assicurativa. C'è anche chi con le culotte de cheval ha una relazione complicata. 

E se è vero che la predisposizione genetica non è trascurabile, per chi appunto non ha un amore speciale per questa caratteristica, vanno tenute presenti diverse piccole accortezze per attenuarla. Per capire cosa sono e come trattarle a 360°, abbiamo chiesto il parere a tre esperti: un personal trainer, una beauty expert e un medico nutrizionista.

Innanzitutto: cosa sono le culotte de cheval? Perché si formano?

“Le culotte de cheval sono un deposito di grasso che si forma a livello della zona trocanterica, delle cosce e delle natiche” spiega Marco Russo, Personal Trainer CONI. “Le culotte de cheval sono causa di una predisposizione genetica e, indipendentemente dal deposito di grasso, possono colpire anche le donne più filiformi. Gli accorgimenti cardini da adottare sono (senza grande sorpresa) principalmente due: sana alimentazione e attività fisica.”

“Le culotte de cheval, dette anche saddlebags, letteralmente bisacce, sono cuscinetti adiposi laterali posti nella parte bassa dei fianchi tra coscia e gluteo” ribadisce Valentini Fiordelisi del team Flamingo Beauty Milano. “Interessate sono principalmente le donne ginoidi ovvero quelle donne che tendono ad accumulare grasso nella parte bassa del corpo ed essere più magre nella parte alta del corpo, forma a pera. Possono essere causate da diversi fattori cellulite, accumulo adiposo, a volte mancanza di tono muscolare.”

Esistono diversi tipi di culotte de cheval? Come si possono riconoscere?

“Non esistono due o tre tipi di culotte de cheval ma spesso possono essere confuse con gli hip dips o con i banana rolls” spiega Valentina. “Gli hips dips - in italiano fianchi a violino - sono ben celebrati dalla modella Bella Hadid. In questo caso i fianchi non sono tondi ma leggermente ondulati, con una sorta di rientranza all'altezza delle anche. In questo caso tutto dipende dall'altezza in cui sono posizionate le ossa del bacino ed è una caratteristica indipendente dalla forma fisica. 

I Banana Rolls invece sono dei cuscinetti di grasso sotto il gluteo proprio a forma di banana e possono essere causati da accumulo adiposo, dal rilassamento dei tessuti o da ritenzione idrica.”

Che impatto ha (nel bene e nel male) l’alimentazione su questo inestetismo?

Il Dott. Paolo Accornero, Medico Nutrizionista, ci spiega che “Gli errori più comuni nell’alimentazione sono legati a:

  • uso di prodotti raffinati
  • scarso consumo di frutta e verdura
  • consumo di alcool
  • fumo di sigaretta

Il grasso in eccesso viene depositato all’interno della cellula adiposa: questa o esplode oppure si riproduce attraverso un meccanismo di partogenesi, cioè da una se ne sviluppano due. In entrambi i casi si genera una fuoriuscita di grasso dalla cellula adiposa. La fuoriuscita di grasso dalla cellula adiposa, non digeribile dall’organismo, richiama i macrofagi che cercano di distruggere il grasso ma a loro volta muoiono determinando un fenomeno di infiammazione cronica che dà inizio alla produzione di tessuto fibroso. Il tessuto fibroso che si crea è responsabile dell’alterazione del microcircolo, che favorisce il ripetersi di questi meccanismi e rende difficile la cura di questi inestetismi.

L’alimentazione deve essere ricca di frutta e verdura, cereali integrali e proteine magre con assoluta mancanza di fumo e limitazione dell’alcool che agisce in modo fortemente negativo sul microcircolo e sulla lipogenesi.”

Gli integratori possono contribuire ad un miglioramento?

“Gli integratori antiossidanti – vitamina C, vitamine del gruppo B, antiossidanti, drenanti - possono sicuramente aiutare, non tanto a cancellarle – essendo genetica, non basta un colpo di spugna - ma a migliorarle”, prosegue il Dott. Accornero. “Solo però attraverso il rispetto di un programma alimentare e di un programma d'allenamento personalizzato si potrà ottenere un beneficio reale dall'assunzione di integratori.”

Quale invece il ruolo dell’attività fisica?

“Per ciò che riguarda l'allenamento ideale si può classificare tutto in 3 tipologie di attività : 

  • allenamento aerobico (corsa/nuoto/bicicletta/ecc...)
  • allenamento ipertrofico e di forza (bodybuilding)
  • allenamento metabolico (allenamento a corpo libero/circuit training)

Queste attività ci permettono di aumentare la fitness vascolare, migliorare il ritorno venoso degli arti inferiori ottimizzando il circolo capillare e promuovendo il circolo linfatico, potenziare il trofismo muscolare generale e aumentare il dispendio calorico totale” racconta Marco.

“Un bravo Personal Trainer valuterà l'entità degli allenamenti variandola in base alle esigenze e agli obiettivi individuali del soggetto. Bisogna tenere a mente che per iniziare a vedere i primi risultati bisognerà mantenere uno stile di vita sano, fatto di alimentazione controllata e allenamento, per almeno 8/12 settimane.”

È sufficiente una buona beauty routine a casa o è necessario un intervento intensivo in salone?

“Una buona beauty routine e soprattutto un insieme di sane abitudini possono prevenire o essere di supporto. Alimentazione, movimento, sport, massaggi eseguiti da mani esperte, scrub per riossigenare i tessuti almeno una volta a settimana e creme specifiche applicate quotidianamente”, spiega Valentina. 

“Quando però l'inestetismo non è più solo accennato ma è ormai evidente è tempo di ricorrere a trattamenti più intensivi. È sempre consigliabile prenotare una consulenza gratuita prima di affrontare qualsiasi trattamento o percorso.”

Per aggredire questa zona, meglio il massaggio manuale o il macchinario o una combinazione di entrambi? Quali i macchinari più in voga?

“Per agire in maniera completa ed efficace è meglio combinare trattamenti manuali, buoni prodotti e macchinari. I macchinari sono in grado di agire più in profondità ma non sempre riescono a personalizzare il trattamento come una mano umana”, prosegue Valentina.

“I trattamenti più in voga in salone sono macchinari come l'LPG o il T-SHAPE che promettono di agire su più fronti: riattivazione del microcircolo e quindi riduzione della cellulite, riduzione del grasso, e aumento della tonicità del tessuto. Sono poi molto richiesti anche anche il lipolaser e la crioterapia.

Alle clienti che decidono di affidarsi a noi, dopo un'attenta consulenza, consigliamo un percorso personalizzato. Le culotte de cheval sono democratiche: interessano persone di diverse età, diverso peso, con diverse abitudini. Ecco perché l'analisi è così importante. Il percorso corretto, che porta ad un risultato concreto, è solo un percorso creato su misura tenendo conto dei fattori che hanno causato l'inestetismo e dello stato attuale del problema.” 

Quali invece i prodotti da poter utilizzare a casa? Quali le buone abitudini di applicazione e utilizzo per riuscire a vedere dei progressi?

“A casa consigliamo di usare uno scrub, un siero concentrato specifico e una crema da scegliere tra termogenica o drenante

Lo scrub va massaggiato su cute asciutta e poi sciacquare, una o due volte a settimana, per favorire l’ossigenazione dei tessuti, mantenere la pelle liscia e idratata e favorire l‘assorbimento dei principi attivi dei prodotti applicati successivamente. Il siero potenzierà l’azione della crema. La crema termogenica sarà indicata in caso di culotte de cheval dovuta ad accumulo adiposo. La crema drenante in caso di cellulite di primo stadio e ristagno di liquidi all’ interno del cuscinetto”, conclude Valentina. 



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