Il caso Britney Spears: le sue dichiarazioni e le reazioni delle star
Fate un bel respiro. Sedetevi. Perché questa non è una bella storia. Leggendo la deposizione resa da Britney Spears al tribunale di Los Angeles per riprendere il controllo delle sue finanze e della sua vita ora in mano al padre, Jamie Spears, c'è proprio bisogno di fare un lunghissimo respiro. Perché il fiato manca. E con quello le parole.
La deposizione è lunga, lunghissima e racconta quella che è, di fatto, una storia di abusi psicologici e fisici che hanno colpito una donna, prima che una star internazionale: una lunga discesa in un abisso fatto di coercizione e di sfruttamento a vari livelli. I tabloid stanno riportato la parte della sua testimonianza in cui lamenta di essersi vista negare, da parte del padre e dello "staff" che cura le sue attività, la possibilità di togliere il dispositivo contraccettivo per avere un figlio. Ma ci sono dettagli ancora più drammatici.
Uno tra tutti il fatto che, dopo aver chiesto un periodo di pausa dal grande tour, il suo psichiatra di punto in bianco le abbia cambiato, a quanto pare sotto pressione del management, la terapia farmacologica (che seguiva, a detta sua, da cinque anni) prescrivendole il litio con effetti devastanti sulla psiche e sul corpo. O come il fatto che sia stata di fatto costretta a lavorare sette giorni su sette, dieci ore al giorno, circondata da infermiere, con uno chef che cucinava per lei, senza privacy, senza tempo libero pena il non poter più vedere i suoi figli o il fidanzato. "Ho lavorato sette giorni alla settimana, senza pausa, in California l'unico lavoro simile per tempi è chiamata sfruttamento della prostituzione" ha detto al giudice.
E ancora: "È passato molto tempo dall'ultima volta che ho amministrato i miei soldi, ed è il mio desiderio, il mio sogno che tutto questo finisca senza venire di nuovo messa alla prova. Non ha alcun senso che lo Stato della California si sieda si metta a scrutarmi mentre dò lavoro a tante persone, me le porto - tra camion e autobus - in tour e nonostante questo mi viene detto che non sono abbastanza adeguata. Sono brava in quello che faccio. E non ho bisogno che le persone controllino quello che faccio, non ha alcun senso."
Dopo che la deposizione di Britney è stata resa pubblica, tantissime sono le star le che hanno comunicato la loro solidarietà. Già star come Miley Cyrus e Rose McGowan, anni fa, si erano schierate dalla parte di Britney appoggiando il "movimento" #FreeBritney per togliere Britney alla tutela del padre, ma oggi stelle come Mariah Carey, Halsey e Brandy hanno pubblicato un messaggio di sostegno per la popstar.
A queste si è aggiunta anche la voce di Justin Timberlake: l'ex fidanzato della Spears che era già stato ampiamente criticato per quanto raccontato nel documentario Framing Britney Spears in cui è stato mostrato come le sue dichiarazioni, all'epoca della loro rottura, fossero oltre che false anche finalizzate a rovinare la reputazione della ex (contribuendo probabilmente al burnout che l'ha colpita nel 2008), ha scritto chiaramente che è dalla parte di Britney.
"Dopo quello che abbiamo visto oggi, dovremmo tutti supportare Britney in questo momento. Indipendentemente dal nostro passato, buono e cattivo, e non importa quanto tempo fa... quello che le sta succedendo non è giusto. A nessuna donna dovrebbe mai essere impedito di prendere decisioni sul proprio corpo."\
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