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Coppetta mestruale e assorbenti "lavabili": come avere un ciclo sostenibile

Il ciclo prima della coppetta mestruale

I prodotti tradizionali per le mestruazioni non sono di certo sostenibili, perché sono composti quasi interamente di plastica. Ma c’è tutta una serie di soluzioni green che si possono adottare per ovviare al problema. “Oggi la generazione Z e i Millennial chiedono a gran voce alle aziende di modificare in modo radicale i prodotti per l’igiene personale, offrendo alternative più adeguate e convenienti, e che rispettino l’ambiente” afferma Victoria Buchanan, senior futures analyst di The Future Laboratory. “Le coppette mestruali, gli assorbenti e gli applicatori per i tamponi riutilizzabili, come quelli di Dame, e l’intimo assorbente sono stati ideati per una nuova clientela dalle esigenze green”.

La recente ondata di femminismo ha contribuito a dare visibilità ad argomenti come il ciclo mestruale e la salute della donna, stimolando un dibattito più aperto sui media a proposito di mestruazioni. “C’è anche un diverso approccio mentale, prima si tendeva a pensare che i prodotti riutilizzabili fossero usati solo dagli ambientalisti più accaniti", aggiunge Buchanan, che sull’argomento consiglia di dare un’occhiata alle iniziative di Sustainable Cycles, un gruppo di donne che viaggiano in bici per tutti gli Stati Uniti organizzando laboratori per un approccio positivo al ciclo mestruale, e per sensibilizzare sui metodi alternativi e sostenibili. 

I prodotti assorbenti in plastica e l’impatto sull’ambiente

“Gli assorbenti tradizionali vengono prodotti con vari tipi di materiali sintetici e di plastica, così i costi di produzione restano bassi, come basso è il prezzo per l’acquirente” spiega Varenya Aguru, cofondatrice di Lotus.Eco, un brand che ha ideato tamponi biodegradabili e ipoallergenici prodotti interamente in cotone. Ma i prodotti tradizionali hanno un impatto enorme sull’ambiente. “Dodici miliardi di tamponi e assorbenti vengono gettati ogni anno, incrementando in modo esorbitante la quantità di rifiuti presenti nelle discariche”, afferma Maria Molland, CEO di Thinx Inc, un brand di New York che ha lanciato l’intimo assorbente nel 2014. 

Secondo un recente studio della Commissione Europea, i prodotti per le mestruazioni sono il quinto prodotto plastico che più frequentemente viene trovato negli oceani. “Una donna in media usa circa 11mila assorbenti nell’arco della sua vita”, dice Buchanan. “Ma perché tamponi e assorbenti si degradino in una discarica ci vogliono secoli, molto più tempo di quanto vivrà la donna che li ha usati (si stima fra i 500 e i 600 anni, ndr)”.

“Come se non bastasse, i prodotti mestruali e il packaging in plastica contribuiscono a rilasciare gas metano nell’atmosfera. Il gas metano ha un effetto serra 30 volte maggiore del CO2, e questo non fa che peggiorare ulteriormente il problema del cambiamento climatico”, aggiunge Aguru.

La soluzione è una sola: il cotone bio

La coltivazione del cotone bio è un processo molto più rispettoso del pianeta del cotone normale geneticamente modificato (GM). Il metodo bio mette al bando l’uso di prodotti chimici tossici e non danneggia il terreno, inquina meno l’aria e utilizza l’88% in meno di acqua e il 62% in meno di elettricità della sua controparte GM

“Il 100% del cotone usato per i tamponi Lotus.Eco è certificato secondo i Global Organic Textile Standards”, afferma Aguru. “Questi standard di controllo molto rigidi garantiscono che il cotone utilizzato non sia stato modificato geneticamente, e che sia privo di pesticidi e altri agenti tossici. Inoltre, il cotone viene prodotto senza candeggina, cloro e profumi che possono irritare la pelle sensibile della mucosa vaginale”. I tamponi di Lotus.Eco e il packaging sono realizzati con la biomassa (sostanze di origine vegetale), che a loro volta si trasformeranno di nuovo in biomassa a circa 200 giorni dal compostaggio. 

“Ma il discorso è più ampio del prodotto in sé”, afferma Aguru. “Bisogna considerare tutte le componenti di un processo che deve portare a un servizio end-to-end, dalle materie prime che servono per fare gli assorbenti e il packaging, al partner logistico (che deve essere un’azienda “carbon neutral”) che consegna il prodotto a casa della cliente. Abbiamo studiato in modo approfondito ogni singola parte della nostra catena di fornitura per renderla sostenibile, il che significa impatto zero o minimo sull’ambiente, condizioni di lavoro etiche e zero tossicità per il corpo umano. Utilizziamo addirittura inchiostri a base vegetale per stampare le scritte su carta riciclata ottenuta in modo sostenibile”.

Le tre migliori alternative eco secondo Vogue

1. Il disco

Se non siete ancora pronte a passare a prodotti completamente riutilizzabili, il disco è un buon primo passo. Nel 2014 Lauren Schulte Wang di San Francisco ha inventato il Flex Disc, una nuova coppetta mestruale inseribile che si adatta al corpo della donna e crea una sorta di sigillo che non lascia passare il flusso e protegge fino a 12 ore. La parte centrale morbida del disco, che ha la forma di un anello, raccoglie, più che assorbire, il flusso mestruale. “Il disco è riutilizzabile e riduce i rifiuti del 60 % in confronto ai prodotti mestruali tradizionali”, ha detto a Vogue Schulte Wang, CEO di The Flex Company. “Ogni Flex Disc può contenere una quantità di flusso pari a quella di cinque tamponi, quindi non va cambiato molto spesso. Per un flusso normale, le nostre clienti utilizzano in media solo 8 dischi a ciclo, e questo riduce moltissimo la quantità di rifiuti prodotti, senza rinunciare al comfort e alla convenienza di un prodotto usa e getta”. Il disco è realizzato con una combinazione brevettata di polimeri, un materiale medico ipoallergenico vegano e privo di bisfenolo, ftalati e latex naturale. 

2. La coppetta mestruale

Probabilmente avrete già sentito parlare della Mooncup, ma oggi sono disponibili sul mercato vari modelli di coppetta, quindi se ne avete già provata una e non vi siete trovate bene potrebbe valere la pena provare con un’altra marca. Come, ad esempio, la Flex Cup, un altro prodotto riutilizzabile ed eco-friendly che si può usare fino a 12 ore e poi va risciacquato. “Ha un gambo regolabile che può essere utilizzato per varie tipologie fisiche e la linguetta posta all’estremità del gambo rompe il sigillo quando la coppetta viene rimossa, un po’ come quando si rimuove un tampone tirando il cordoncino” spiega Schulte Wang. “In più dura anni e ha un elegante design nero a prova di macchia”.

3. L’intimo assorbente

L’intimo assorbente è lavabile, riutilizzabile e sempre più diffuso, e c’è un’infinità di brand da provare, come Modibodi, Knix e Lunapads. Thinx è particolarmente avanti. “A differenza di altri prodotti simili, le mutandine Thinx non si buttano via dopo averle usate, e sono realizzate con materiali che hanno un impatto minimo sull’ambiente”, assicura Molland. “Ogni paio di Thinx viene creato con la nostra tecnologia a 4 strati: il cotone assorbente vi mantiene asciutte; lo strato antiodore vi farà sentire sempre fresche; e un ulteriore strato di tessuto ultra assorbente trattiene un quantità di flusso che va da un tampone a mezzo a quattro tamponi (dipende dal modello che indossate); e la barriera anti-perdite vi offre il massimo della protezione”.



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