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Il Principe Harry e i viaggi sostenibili: turismo più green in 5 mosse

Avete scelto un volo di lunga percorrenza per arrivare a destinazione nel vostro ultimo viaggio? Il vostro hotel era eco-friendly? E quanto? Il vostro viaggio ha portato dei benefici alla popolazione locale? Sono alcune delle domande che il Principe Harry - in questi giorni impegnato con Meghan e Archie nel Tour reale in Sud Africa - vorrebbe che prendeste in considerazione quando penserete al vostro prossimo viaggio. Il Duca di Sussex e la sua famiglia sono stati oggetto di critica lo scorso mese per aver utilizzato dei jet privati, ma molte voci si sono levate a loro favore ed il principe afferma di aver trovato altri modi per compensare le emissioni di CO2. 

Al di là dei drammi di corte, resta il fatto che il turismo, pur con tutti i suoi meriti, rappresenta una minaccia per il benessere futuro del pianeta. E chi viaggia è più consapevole che mai di questo problema: secondo Booking.com, il 55 % dei viaggiatori di tutto il mondo dicono di essere più determinati a fare scelte sostenibili in viaggio di quanto non lo fossero un anno fa, ma anche di non possedere il know-how, e che sono poche le opzioni di viaggio allettanti in questo senso.

«Il nostro pianeta sta affrontando sfide ambientali di portata e grandezza senza precedenti», ha spiegato il Principe Harry in occasione del lancio di Travalyst, una nuova iniziativa che mette insieme i più importanti leader del settore (fra cui TripAdvisor, Skyscanner, Booking.com, Ctrip e Visa) per ridurre il problema del sovraffollamento turistico, per affrontare i cambiamenti climatici e proteggere la natura. Ha poi aggiunto: «Credo che si possa, e si debba, trovare nuove vie per minimizzare i danni e massimizzare le opportunità per il turismo».

Secondo uno studio del 2018 apparso su Nature Climate Change, circa 4.5 miliardi di tonnellate delle emissioni di Co2 globali possono essere imputate al turismo, che produce l’8% delle emissioni dei gas serra, una cifra quattro volte superiore alle stime antecedenti. E le cose andranno sempre peggio: la World Tourism Organisation delle Nazioni Unite (UNWTO) stima che entro il 2030 ci saranno 1,8 milioni di turisti in tutto il mondo (per fare un confronto, ce n’erano più o meno 25 milioni nel 1950). 

Vogue vi spiega come si può puntare a un turismo più “green” in 5 mosse. 

1. Viaggiare in aereo

Ridurre le emissioni in modo trasversale è fondamentale, e l’industria dell’aviazione, responsabile per il 5% dei gas serra, secondo il Climate Action Network non deve essere da meno. «Sono necessari cambiamenti significativi nel modo in cui viaggiamo in aereo e nel modo in cui dovremo gestire questo apparente bisogno di fare viaggi a lunga percorrenza in aereo», afferma Lucy Budd, professoressa di Air transport management alla De Montfort University.

La ricerca sulle fonti di energia più sostenibili, come i biocarburanti, e gli aeromobili a motore elettrico o a idrogeno esiste e va avanti, ma lentamente. «Il passaggio a fonti di energia completamente nuove incontra vari ostacoli, ed è molto difficile che il processo possa essere avviato su scala globale», aggiunge Budd. «I biocarburanti funzionano, ma riusciremo a produrne abbastanza e al costo giusto? Al momento la risposta è no».

Nel frattempo, i consumatori hanno un potere, quello di fare scelte consapevoli per quanto riguarda la linea aerea con cui viaggiare, o magari di non volare affatto. Il gruppo ambientalista Atmosfair rilascia ogni anno un Airline Index, che classifica l’efficienza in termini di emissione di carbonio di 200 linee aeree nel mondo. Compensare l’impronta di carbonio ovvero fare donazioni a progetti per l’ambiente per bilanciare le emissioni causate dal settore, è un modo per aiutare a ridurre la propria impronta di carbonio, ma è ben lungi dal rappresentare la soluzione perfetta. «C’è anche la questione della trasparenza», spiega Budd, e aggiunge che bisogna anche capire quanto queste soluzioni siano etiche.

AUSTRALIA-BRITAIN-ROYALS

Getty Images

2. Hotel eco-friendly

Hotel e alloggi eco-friendly hanno aperto la strada a una maggior sostenibilità, ma sono ancora un prodotto di nicchia. Ad ogni modo, un numero sempre più alto di catene alberghiere stanno cominciando a prendere misure in questo senso. «Oggi vediamo grandi catene, che non potremmo certo definire “eco-hotel”, impegnarsi nella sostenibilità», afferma Olivia Ruggles-Brise, strategy director del World Travel and Tourism Council (WTTC)

Le misure “green” adottate dagli hotel comprendono la riduzione dell'impronta di carbonio, dell’utilizzo di acqua e della produzione di rifiuti, ma anche scegliere fornitori sostenibili. Preferite hotel approvati da organizzazioni come EarthCheck Company Standard o Biosphere Responsible Tourism. «La domanda dei consumatori ha un ruolo importante, può spingere le aziende a fare di più, e fare meglio», aggiunge Ruggles-Brise. 

Bawah Reserve. Courtesy www.bawahreserve.com

Bawah Reserve

Bawah Reserve. Courtesy www.bawahreserve.com

3. Tour operator affidabili

L’ impatto positivo sulle popolazioni locali è un altro obbiettivo chiave delle iniziative promosse dal Principe Harry sui viaggi. «Se il vostro tour operator ha lavorato a lungo con le comunità locali per garantire loro un profitto, è una cosa molto vantaggiosa», afferma Megan Epler Wood, direttrice dell’International Sustainable Tourism Initiative (ISTI) della Harvard University. Epler Wood consiglia di scegliere tour operator affidabili che vivono nel Paese che volete visitare, perché tendenzialmente sono «molto più attenti ai bisogno delle popolazioni locali». Anche evitare il sovraffollamento turistico (che si verifica quando alcune destinazioni vengono invase dai turisti) è importante, così come gli investimenti nelle infrastrutture locali. «Dobbiamo investire di più nelle destinazioni, è fuori di questione: a volte mancano le risorse necessarie a gestire il numero di turisti nel modo adatto», aggiunge Epler Wood. «Si tratta di un settore che vale trilioni di dollari, e una piccola percentuale può portare enormi benefici se distribuite nel modo giusto».

4. Conservazione delle specie animali 

«Esistono moltissimi progetti per la protezione degli animali finanziati dal turismo», spiega Ruggles-Brise, che cita African Parks, una ONG di cui il Principe Harry è presidente, come esempio. «Lavora con i governi per gestire i parchi nazionali in Africa, spesso in luoghi dove non pensereste di andare, e il turismo serve a finanziare le attività nei loro parchi».

Anche in questo caso scegliere un tour operator affidabile che porti avanti politiche sostenibili è essenziale per essere certi che il nostro sia un impatto positivo. Ruggles-Brise prevede che il rapporto simbiotico fra turismo e conservazione degli animali è destinato a crescere nei prossimi anni.

5. Plastica monouso 

Eliminare completamente la plastica monouso è una questione cruciale in tutto il settore dei viaggi: i viaggiatori in aereo da soli producono 5.7 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno secondo l’International Air Transport Association. 

Alcune compagnie importanti stanno cercando di cambiare le cose. Quest’anno la Qantas ha lanciato il primo volo al mondo a impatto zero nell’ambito del suo piano per l’eliminazione del 75% dei suoi rifiuti entro la fine del 2021, mentre Emirates si è impegnato a ridurre la plastica monouso a bordo. In luglio l’InterContinental Hotels Group ha annunciato che eliminerà le confezioni di prodotti beauty mini e li sostituirà con flaconi ricaricabili entro il 2021. 



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