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Brunello Cucinelli e il capitalismo umanistico

Può esistere un capitalismo umanistico? La tecnologia si può conciliare con l’umana riservatezza? Brunello Cucinelli, founder dell’omonima maison di moda che produce cashmere a Solomeo, un borgo medievale del 300 completamente ristrutturato, ne è convinto, anzi è la sua mission che prova a trasformare in realtà ogni giorno. Crozza lo prende in giro per questo, dicendo che vuole “sanbenedettizzare gli utili”.

Borgo, Solomeo

Borgo, Solomeo

Libertà di parola alla satira, naturalmente, ma intanto l'imprenditore nella sua impresa quotata in Borsa, che fattura più di 500 milioni di euro l’anno, per i suoi lavoratori ha creato un ambiente di lavoro salubre e innovativo, dà loro un salario giusto e chiede un numero di ore di lavoro che consenta un’effettiva qualità di vita. “Gli uffici sono operativi dalle 8.30 alle 5 - ci racconta poche ore prima di salire sul palco del Wired Next Festival di Firenze il 27 settembre - A pranzo c’è un’ora e mezzo di pausa perché la cultura della nostra regione è molto attenta al cibo e al momento conviviale. La sera e nel week end niente connessione forzata. Se non ci sono emergenze gravi, le questioni di lavoro si possono affrontare il lunedì. A questo proposito, mi ha fatto proprio sorridere una vignetta del New Yorker. Due esploratori nella giungla porgono un computer a un indio e dicono “vi abbiamo portato la connessione al mondo moderno, tra due mesi arriviamo con gli antidepressivi”. È davvero diventato importante dare equilibrio alla nostra presenza digitale 24 ore su 24. Internet è un dono del creato, ma dobbiamo imparare a governarlo perchè ci sta rubando l’anima”.

Il tema del Wired Next Festival sono le tecnologie, l’innovazione continua. Che cosa ne pensa Cucinelli di questi temi? “A Solomeo siamo sempre pronti a innovare, compriamo le tecnologie più avanzate che consentano soprattutto di ridurre il nostro impatto sul pianeta. Ma come ho raccontato ai Big della Silicon Valley che ho invitato qui lo scorso luglio, siamo tutti a capo di imprese quotate, dobbiamo fare profitti ma abbiamo il dovere di progettare i nostri piani industriali a 3 mesi, 3 anni, ma anche a 300 e tremila sempre cercando di pensare a quello che lasciamo a questo mondo - di cui di fatto siamo i custodi”.

E per dimostrarci come in fondo sia proprio il capitalismo a cambiare direzione in questi anni, Cucinelli cita la Business Roundtable (BRT) americana. È un'associazione nata nel 1972 che riunisce gli amministratori delegati delle principali società statunitensi. “Se il loro mantra per oltre 40 anni è stato quello di massimizzare i profitti per conto degli azionisti, di recente è cambiata radicalmente la loro filosofia. I quasi 200 membri della BRT nell’agosto 2019 hanno diffuso un documento ufficiale in cui si dichiara che "il primato degli azionisti" non è più l'unico scopo di una società. Al contrario, l'impresa deve includere un impegno verso "tutte le parti interessate", il che significa clienti, dipendenti, fornitori e comunità locali. Un cambiamento epocale non crede? Io penso che sia giunto il momento di cercare un equilibrio tra profitto e dono, tra l’utile e la dignità morale ed economica del lavoro. Dobbiamo ormai andare anche oltre la sostenibilità. Dobbiamo cercare di vivere in armonia con il creato. È possibile!".



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