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Heliot Emil: una piattaforma virtuale per la SS20

Protagonisti dello scouting di Vogue Talents nel settembre 2018, dai fratelli Victor e Julius Juul (fondatori e direttori creativi di Heliot Emil non si poteva aspettare altro che il successo meritatissimo che hanno raccolto sulla scena internazionale in così poco tempo, sia a livello mediatico sia a livello commerciale, arrivando a comparire nella selezione di store come Lane Crawford, Tom Greyhound, Lafayette, SSense.

Cavalcando l’onda del successo, il brand ha deciso di puntare molt sulla sperimentazione (che, sin dall’inizio, ha caratterizzato ogni singolo capo) fra materiali presi dall’ambito militare, sportivo, allargando la propria collezione al womenswear, rimanendo fedele alla propria estetica a tratti asettica, rigida; per la SS20, invece, i fratelli Juul decidono di intervenire sul modo di presentare la propria creatività, abbandonando momentaneamente la passerella della Copenhagen Fashion Week.

Riprendendo la digitalizzazione della moda lanciata all’inizio del millennio da Helmut Lang, i Juul danno la possibilità a qualsiasi spettatore di ritagliare la propria esperienza del fashion show: attraverso le lenti di sette camere diverse, la piattaforma virtuale https://ift.tt/2nf9qwK offre una completa trasparenza e personalizzazione della collezione, lasciando all’osservatore la scelta del proprio angolo, della vista migliore attendando il proprio ‘first row’.

“Saranno gli utenti a formare la loro opinione senza influenze da parte del brand” sottolineano i due creativi. “Lo show sarà accessibile a tutti attraverso il sito al quale è affidata l’unica funzione di comunicare la narrativa creativa della collezione stessa”.

La collezione è intitolata ‘Torqued Ellipse’ in onore della serie di sculture di Richard Serra; esattamente come le opere dell’artista americano, i capi esplorano la relazione fra forma e funzione nello spazio, fra morbidezze e materiali non convenzionali. Un nuovo approccio creativo per il duo danese ben confezionato; tralasciati i riferimenti alle culture rave/techno del loro paese, l’avvicinamento all’astrazione della land art offre un nuovo respiro per il talento dei fratelli Juul.



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