Pose: Mj Rodriguez parla della terza stagione (e non solo)
MJ Rodriguez, protagonista di Pose racconta…
di Julia Hobbs
Sono passati due anni da quando Mj Rodriguez è apparsa per la prima volta sui nostri schermi nel ruolo di Blanca Rodriguez-Evangelista, la madre dai modi diretti e dal grande cuore della Casa Evangelista - il ruolo che l'avrebbe catapultata tra le celebrità internazionali e avrebbe cambiato il panorama televisivo per sempre. Mentre i fan si preparano alla terza stagione (corre voce che uscirà in estate), il fenomeno Pose sta per entrare in una nuova era. E la star che ha iniziato con i musical e il teatro, poi è approdata in Tv, quest'anno ha in programma di conquistare anche il grande schermo in un segretissimo progetto di cui non può proprio ancora parlare (scusate, ci abbiamo provato).
Nel 2020 - che si configura come l'anno più impegnativo della sua vita - l'attrice non può concedersi molte vacanze. Per la Milano Fashion Week - il primo viaggio di Rodriguez fuori dagli Stati Uniti - la star ha fatto un'eccezione, mettendosi in tasca il passaporto americano in meno di 48 ore, saltando su un aereo per la capitale italiana della moda e programmando una gita a Venezia con il fidanzato.
L'abbiamo intercettata. Dalla forza interiore di quand'era bambina all'inizio di una nuova era a Hollywood: ecco alcune delle lezioni di vita che abbiamo imparato dall'incontro con Mj Rodriguez.
Sulla casa e sulle radici
"Sono cresciuta a Newark, in New Jersey. È un posto che amo - un luogo con un cuore che batte forte, straripante di talento e pieno di cultura: è una delle ragioni per cui non me ne sono andata di lì. Vedo grandi sviluppi: mi piace notare l'evoluzione della mia cultura e le persone di colore dai tempi dei riot a oggi. Da bambina, non avevo molti soldi: mia mamma e mio papà faticavano ad arrivare a fine mese. Sapevano che una bambina come me avrebbe potuto passare momenti difficili a Newark, in New Jersey, ma si sono assicurati di insegnarmi le cose che avevo bisogno di imparare, soprattutto a sentirmi sicura.
Su come realizzare il potenziale
“Sono andata al New Jersey Performing Arts Center ed è stato il catalizzatore della mia carriera. Era il primo spazio in cui ho potuto esprimere il mio vocabolario artistico. Era bello essere viste. Ero una ragazza dell'R&B e volevo davvero diventare una pop star, chi avrebbe immaginato che la recitazione avrebbe preso un ruolo così preponderante nella mia vita? Gli insegnanti arrivavano da New York City per insegnare a dei ragazzini che avevano tutto il potenziale del mondo ma non necessariamente avevano i mezzi. Sono stati loro ad aiutarmi a ottenere una borsa di studio per entrare al Berklee College of Music”.
Sulla forza interiore
“Quando ero più giovane, capitava spesso che mi apostrofassero per strada ma non rispondevo mai. Perché non è in quel modo che riuscirete a comunicare con me. La mia famiglia mi è stata sempre accanto - non contava chi ero o come mi presentavo - erano sempre al mio fianco perché conoscevano il mio cuore. Sapevano quanto volevo creare un cambiamento. È anche dipeso da me. Non posso tirarmene fuori. La volontà e la forza che avevo quando ero molto giovane, ha spinto la mia famiglia a supportarmi ancora di più.
“E non sono l'unica. Ci sono così tante persone come me là fuori - non voglio ridurre tutto alla mia esperienza di donna che ha vissuto una sorta di transizione, sto dicendo che la fuori ci sono persone altrettanto speciali, che hanno un'idea di come cambiare il mondo e che dobbiamo ascoltarle di più."
Sul fenomeno Pose
"Quando è iniziata Pose, non la percepivo come un fenomeno o una serie rivoluzionaria. Pensavo semplicemente 'OK, sono qui per fare il mio lavoro.' Sono felice di essere riuscita a fare un lavoro che coinvolge così tanto la mia personalità. Davvero non pensavo che la serie sarebbe diventata così importante. E quando è esplosa, la cosa mi era del tutto indifferente, perché avevo sempre vissuto nell'ottica che qualsiasi cosa può finire in un istante e devi essere molto grata per quello che succede nella tua vita. Quindi trattenevo dentro di me tutta l'eccitazione. Quando sono uscite la prima e la seconda stagione, e ho visto la reazione della gente per la strada, è stato quello il momento in cui ho capito. Vedere il mio volto su un cartellone, è stato emozionante. Mi sono girata e c'ero io, proprio in mezzo a Time Square”.
C'è bisogno di una nuova Hollywood
"So che suona come un cliché, ma penso che Hollywood abbia bisogno di cambiare quando si tratta di includere persone di diversa estrazione. Che si parli di stare dietro le quinte, dirigendo o producendo, o di fare gli attori. Credo che ci sia bisogno di aprire un po' di più la mente. Abbiamo tutti taglie e forme diverse, e siamo tutti umani alla fine. Sanguiniamo, soffriamo, piangiamo e possiamo essere creativi e talentuosi. La gente ha bisogno di essere inclusa in quello spazio".
Sui suoi colleghi nel cast di Pose
"Conoscevo tanti attori prima di Pose. Io e Indya Moore abbiamo recitato insieme nel film Saturday Church. Le mie sorelle Laverne Cox, Trace Lysette, Mila Jam e Peppermint mi avevano fatto conoscere Angelica Ross. Conoscevo Billy Porter da quando avevo 19 anni. Era uno dei registi del musical off-Broadway Rent e tra gli attori c'ero anch'io. Lo conosco da tempo e il nostro rapporto è sempre stato ottimo. Proprio il fatto di conoscerci ha reso più facile per noi, sai, mettere insieme quella serie!
C'era sempre una sorta di connessione - sapevamo cosa avevano vissuto quei personaggi nel 1987. Sapevamo che lavoro bisognava fare, ma sapevamo anche quanto ci saremmo divertiti perché facciamo parte di una comunità e quella comunità promuove la gioia, la felicità e la creatività. È stato bello percorrere questa strada con tutti questi amici”.
Sulla terza stagione di Pose
"Quando inizia la nuova stagione? Torneremo in estate. Di questo non sono ancora del tutto certa, ma inizieremo le riprese a marzo e gireremo per quattro mesi, poi uscirà a giugno o a luglio. Non ci hanno ancora dato gli script. Spero che si approfondisca di più la vita dei personaggi e spero che sapremo di più della scena ballroom - che mostrino com'è cambiata dal 1987 e dal 1990 al 1994. Le categorie sono cambiate, gli stili sono cambiati. Spero che molte persone possano farsene un'idea perché questo vorrebbe dire essere innovativi. Devo tornare a New York per iniziare a fare le prove costumi. Sono davvero emozionata. Ho appena finito di lavorare e sono pronta a ricominciare.
Sul movimento ballroom globale oggi
"È la mia prima volta a Milano e la prima volta che viaggio fuori dagli Stati Uniti. Non ho davvero mai avuto occasione di vedere scene ballroom in parti diverse del mondo, ma ne ho viste su YouTube ed è meravigliosamente sorprendente perché questa cultura è ancora viva e le persone continuano ad ammirare personalità come Willi Ninja, Pepper LaBeija e Octavia St. Laurent e a evolvere creando qualcosa di originale."
Sui fan
"Ho decisamente passato alcuni momenti teneri e commoventi con i fan qui a Milano. Sono matti, in senso positivo. Non te lo aspetti mai, quando arrivi in un altro Paese. Pensi, 'OK, un po' di gente guarderà Pose ma cerchi di essere umile. E quando invece ti riconoscono, ti sembra surreale. È la cosa più dolce e che - in fondo - ti rende più umile in assoluto, perché le persone vedono l'amore attraverso lo schermo e vedono anche alcune parti delle nostre personalità. Allora vengono da noi e ci abbracciano, cosa che non mi crea problemi, di chiunque si tratti, perché sento che tutti abbiamo bisogno di abbracci. Quando succede mi fa sentire davvero, davvero, bene."
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