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Coronavirus: paura nella scuola del principe George e della principessa Charlotte

Il Coronavirus e la scuola di George e Charlotte

Thomas’s Battersea è la scuola frequentata dal principe George e dalla principessa Charlotte, i due figli più grandi del principe William e della duchessa Kate. E da questa scuola, un gruppo di studenti sono stati mandati a casa in isolamento per sospetto Coronavirus. Sono subito stati sottoposti al test e sono in attesa dei risultati. A confermare le voci che giravano da qualche giorno, mercoledì 27 febbraio, è stato il portavoce della scuola, che infatti ha infatti dichiarato a London Loves Business:

"Al momento abbiamo un numero molto limitato di studenti che sono stati sottoposti al test e ora, secondo il Consiglio del governo, restano nelle loro case in attesa di ricevere i risultati degli esami. Tutti i genitori sono stati informati e abbiamo mantenuto comunicazioni regolari con la comunità scolastica per garantire che le decisioni vengano condivise e che vengano diffuse subito le informazioni importanti.

“Naturalmente, preserveremo la privacy di tutti e non daremo informazione su casi specifici. Come tutte le scuole, stiamo prendendo molto seriamente i potenziali rischi legati alla diffusione di COVID-19 e a tal fine stiamo seguendo alla lettera le istruzioni del governo sulla prevenzione delle infezioni e la gestione dei casi in cui ci sia il sospetto che alcuni membri dello staff o studenti siano stati esposti al virus o presentino sintomi”.

Il primo sospetto riguardava quattro studenti che erano venuti in Italia a sciare per la settimana bianca. E sono state proprio le settimane bianche in Italia, a indurre, in meno di 24 ore, 13 scuole in tutto il Regno Unito - tra Middlesbrough in North Yorkshire a Old Windsor in Berkshire - a chiudere per timore del coronavirus. Mentre in altre 25, alcuni studenti sono semplicemente stati sottoposti al test e mandati a casa in isolamento in attesa dei risultati.

Matt Hancock, sottosegretario alla Salute, ha affermato che la chiusura delle scuole dev’essere prevista solo in caso ci siano casi confermati di Coronavirus. “La reazione eccessiva all’emergenza ha i suoi costi, economici e sociali”, ha detto. “Quindi dobbiamo proteggere il pubblico, ma dobbiamo anche agire in modo proporzionato”.



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