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Tessuto Paisley, la storia della stampa con disegno cashmere

Il paisley è fra le stampe tessili più antiche della storia

Stampe e tessuti rappresentano una delle realtà più antiche e interessanti della storia della moda, un mondo fatto di tradizione, artigianalità e passione, che non smette di affascinare. Fra la miriade di stoffe e disegni nati nel corso dei secoli, uno in particolare si distingue per le sue origini lontane, risalenti alla Persia ancestrale: il paisley. Dalle regioni del Kashmir in India, passando per la corte di Napoleone Bonaparte per arrivare sino alle passerelle di Milano e Parigi, ecco come il paisley si è evoluto nel tempo, diventando uno dei pattern più iconici di sempre. 

L'iconico paisley di Etro.
L'iconico paisley di Etro.
Courtesy Etro

Le origini e la nascita di un nuovo disegno decorativo

Il paisley, noto anche come buteh o buta, ha origini molto antiche, che secondo gli storici risalgono all'era delle grandi civiltà mesopotamiche. Le prime vere testimonianze della sua diffusione giungono dalla Persia, dove la sua tradizionale silhouette a goccia compare come decorazione parietale di monumenti e abitazioni. Grazie al ritrovamento di numerosi reperti archeologici, è possibile osservare, non senza una punta di stupore, che il disegno appare totalmente invariato: la sua forma ricorda quella di una foglia stilizzata, un ornamento di ispirazione naturalistica che rappresenta un fantasioso intrico vegetale, in cui si riscontano la medesima precisione e minuzia di dettagli che caratterizza il paisley dei giorni nostri. 

Antico stampo iraniano per realizzare il paisley su tessuto.
Antico stampo iraniano per realizzare il paisley su tessuto.
Instagram @etro

La sua affermazione come parte del vestiario comune avviene però nella regione del Kashmir, in India, area tutt'oggi fondamentale per la produzione di una delle più pregiate fibre tessili esistenti: il cashmere. La sapienza artigiana degli abitanti di questa zona rurale ha fatto sì che la produzione di stoffe e capi di abbigliamento fiorisse con costanza, portando non solo allo sviluppo di nuove tecniche di lavorazione delle materie prime, ma anche alla nascita di vari elementi decorativi per rendere più belle e preziose le stoffe grezze. Ed è proprio nel Kashmir che si pongono le basi per il successo del paisley in Europa, quando diviene la meta prediletta della Compagnia delle Indie.

Stampo in legno proveniente dall'India per realizzare il paisley su tessuto.

Traditional Indian block print. Wood block used for handmade textile printing.

Stampo in legno proveniente dall'India per realizzare il paisley su tessuto.
Getty Images
Instagram @etro

Dal Seicento all'Ottocento: l'arrivo in Europa e la diffusione nella moda di corte

Il Seicento rappresenta il secolo della svolta nella moda europea, quando i traffici commerciali della Compagnia delle Indie portano in Occidente le meraviglie inedite e sorprendenti degli imperi d'Oriente. Presso le grandi corti del tempo si diffonde così un orientalismo travolgente, con nobili che si dedicano a un collezionismo sfrenato dei tesori d'oltremare. Bisognerà però aspettare ben due secoli prima che il paisley possa entrare a pieno titolo nel guardaroba delle nobildonne, quando il pattern conquista i favori della regina consorte di Napoleone Bonaparte: Joséphine de Beauharnais.

Giuseppina imperatrice dei francesi, ritratto di François Gérard, 1808.
Giuseppina imperatrice dei francesi, ritratto di François Gérard, 1808.

Dall'incontrastato gusto estetico, Joséphine è una raffinata collezionista d'arte e generosa mecenate, sotto il cui patrocinio fiorisce il neoclassicismo ottocentesco. Patrona dello stile Impero e amante di abiti morbidi e fluidi, con gonne leggere e nastri legati sotto il seno ad abbracciare il décolleté, Joséphine scopre il paisley grazie alla sua insaziabile curiosità che la porta a cercare stimoli sempre nuovi, diventando la prima donna in Europa a possedere un intero guardaroba con motivo paisley (si stima che, intorno al 1809, Joséphine avesse già 33 abiti interamente realizzati con stampa paisley). 

Josephine Tasher de la Pagerie, ritratto di Antoine-Jean Gros, 1808, Musee d'Art et d'Histoire,  Nizza.
Josephine Tasher de la Pagerie, ritratto di Antoine-Jean Gros, 1808, Musee d'Art et d'Histoire,  Nizza.

Con la benedizione della donna più elegante d'Europa, il paisley diviene parte fondamentale dello stile di corte, grazie a un'intensa produzione di stole e scialli in lana stampati così come nastri per capelli in seta che fondono il motivo originale con un tocco barocco, che ne vivacizza i colori, ne accentua le curve, aggiungendo ricami e dettagli a filo d'oro. 

Il Novecento porta il paisley nel guardaroba maschile

Il paisley trova la sua fortuna definitiva in Italia, grazie a due principali fattori: da una parte, l'inimitabile savoir-faire delle industrie tessili che ne affinano la tecnica di stampa, dall'altra, è fra le stampe predilette di uno dei più importanti artisti e poeti italiani: Gabriele D'Annunzio. Precursore delle mode ed esteta per eccellenza, Gabriele D'Annunzio è fra i primi uomini a indossare un capo in stampa paisley, ovvero uno splendido kimono in seta (oggi parte della collezione della Fondazione Antonio Ratti), precedendo una tendenza che sarebbe esplosa in tutto il mondo negli anni fra le due Guerre Mondiali. 

Instagram @etro
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In contemporanea, cravatte e pochette in seta maschili diventano parte della produzione delle aziende comasche e del lariano, portando definitivamente il paisley nella moda uomo. A consacrarne l'effettivo successo, tramutandolo in una vera icona della moda, è però un brand specifico, che lo sceglie come parte del suo heritage e del suo DNA creativo, creando un sodalizio indissolubile e perfettamente riuscito: Etro

Instagram @etro
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Etro e il paisley

Il legame fra il brand e il paisley rappresenta una delle certezze della moda contemporanea, un'incrollabile unione creativa che all'estro della famiglia Etro unisce la fascinazione esotica e fortemente evocativa dell'antica stampa. 

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Grazie all'opera della maison, il paisley si declina in nuove varianti cromatiche, sviluppando trame inedite che si articolano su abiti, giacche e pantaloni, senza tralasciare ogni genere di accessorio, dalle scarpe alle borse. È proprio il fondatore del marchio, Gerolamo Etro, a introdurre il paisley nelle diverse collezioni in seguito a un suo viaggio in India. Travolto dalla conturbante estetica di questa trama intricata, con volute, curve e riccioli che si alternano in un caleidoscopio fantastico, Gerolamo Etro elegge il paisley a simbolo assoluto della sua maison nel 1984. 

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Per Etro, il paisley sfila in passerella di stagione in stagione nelle tonalità del blu, in gradazioni di rosa e rosso con venature violacee, si accende di verdi intensi e si sfuma nelle infinite gradazioni di beige e marrone. Svincolato dal cachemire e dalla seta, il paisley Etro si stampa sul pellame e sul denim, sul velluto e sul cotone, approcciandosi così a silhouette nuove come quelle di un pantalone a zampa, di una camicia sartoriale, di una borsa a tracolla o di un blazer monopetto. 

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Protagonista di una storia carica di fascino e suggestione, la stampa paisley resta uno dei motivi più amati del mondo della moda, immagine di una tradizione antica sempre in grado di rispecchiare i gusti e le esigenze del presente. 

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