Studio 54: 21 foto vintage per rivivere la leggenda del club newyorchese
Diana Ross, Jacqueline Kennedy Onassis, Cher, Truman Capote e Andy Warhol erano fra i frequentatori più assidui, ma lo Studio 54 era molto di più di un locale cool amato dalle celebrity e il simbolo della night life di New York. Da quando ha aperto i battenti, nel 1977, il locale, che ha segnato un’epoca, è stato, scrive Bob Colacello in Studio 54 (Rizzoli), “un fenomeno sociologico e un evento storico”. In un’intervista del 1996 a Vanity Fair, Diane von Furstenberg concorda: “Mi sono divertita allo Studio 54 più che in qualunque altro nightclub del mondo”, e se lo dice una veterana della New York Fashion Week…
Immaginatevi la scena: Elton John si scatena con la drag queen Divine sulla famosa pista di parquet. Debbie Harry, in dolcevita nero e occhiali da sole scuri, mostra la lingua per una foto; Sterling Saint Jacques in smoking afferra Shirley Bassey e la fa roteare. Elizabeth Taylor, scintillante in body iridescente super glam, chiacchiera con il leggendario stilista Halston. E come dimenticare l’immagine iconica di Bianca Jagger che fa la sua entrata teatrale su un cavallo bianco? Un momento che avrebbe rotto il web, come si suol dire, se fosse già esistito.
Con Ian Schrager e Steve Rubell, i proprietari, al timone del club, lo Studio 54 divenne famoso in tutto il mondo come vera e propria istituzione per le sue performance sontuose ed eccessive, e gli abiti favolosi dei suoi frequentatori. Ma i “disco days” durarono poco, e il club chiuse i battenti nel 1980. Questi scatti di archivio fotografano alcuni momenti speciali che solo pochi hanno avuto il piacere di vivere. Ma la leggenda dello Studio 54, locale che mostrava una particolare sensibilità per l’inclusione e la libertà, vive attraverso i libri, i film, e la moda che ha continuato a ispirare da allora.
E in un momento in cui la nostra vita sociale (e i party in modo particolare) è messa a dura prova dal distanziamento, Vogue vi allieta con queste foto dello Studio 54 che raccontano un mondo di eccessi e stravaganza.
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