Filler viso: focus su mento e ovale trattamento medicina estetica - Vogue.it
Mento, mascella, zona mandibolare. Secondo un sondaggio condotto da Allergan, azienda a livello globale nel settore della medicina estetica, sette consumatori su dieci si preoccupano dell’aspetto globale del viso e in particolare il 51 per cento degli intervistati non è soddisfatto della parte inferiore.
Sono state eseguite sul web più di millesettecento ricerche tra i consumatori di filler degli Stati Uniti, del Brasile, del Regno Unito, della Francia, della Germania, dell’Italia, dell’Australia e della Corea del Sud. In altre parole, lo sculpting facciale è uno dei desiderata più sentiti e il profilo di Nefertiti (celebre da sempre per la sua perfezione) torna alla ribalta.
«La bellezza si ispira a tre principi chiave: simmetria, equilibrio e armonia», dice Chantal Sciuto, dermatologa e medico estetico a Roma: con il passare degli anni, il volto perde tonicità e la pelle diventa più sottile, segnandosi facilmente. E la selfiemania non aiuta: spesso se non si sceglie l’angolatura giusta o non si posa di tre quarti, può risultare una sporgenza esagerata anche quando non è presente».
La forma ideale è quella considerata simmetrica con un ovale ben proporzionato**, una mandibola definita e un chiaro stacco tra il collo e l’area del mento**. «La tendenza della medicina estetica, che parte dagli Stati Uniti ma è forte anche Europa, è sempre più focalizzata a zone e vede in primo piano trattamenti mirati e diversi a seconda dell’inestetismo», aggiunge Patricia Ogilvie, dermatologa a Monaco di Baviera.
«Per questo da poco è stato messo sul mercato dopo anni di ricerca mondiale Juvederm Volux, un nuovo filler a base di acido ialuronico concentrato e specifico per ripristinare i volumi di questa parte dell’ovale, che fino adesso non aveva molte soluzioni, se non chirurgiche».
Una tecnologia molto avanzata che è stata presentata durante il recente congresso di Aesthetic & Antiaging Medicine World Congress a Montecarlo: si avvale di un acido ialuronico crosslinkato (detto anche reticolato) che si diffonde in modo progressivo nel derma e mantiene il risultato a lungo. «L’effetto dura fino a due anni», continua Chantal Sciuto. «Si inietta con microcannule flessibili e poco invasive con la punta arrotondata: il trattamento non è doloroso, anche perché il filler è arricchito con lidocaina, una sostanza che è un anestetico locale».
L’azione è multi-tasking: dalla correzione del mento agli angoli mandibolari, a favore anche di una riduzione del doppio mento. «Se non è particolarmente marcato il filler migliora molto la situazione», prosegue la dermatologa romana. «È particolarmente indicato pure in caso di mento sfuggente, che è un inestetismo avvertito anche dagli uomini.
Secondo i canoni estetici quest’area del viso deve essere allineata con il solco labiale, cioè con il punto di congiunzione tra il naso e il labbro superiore. Il terzo inferiore, che parte dal solco e arriva alla punta del mento, deve essere uguale ai restanti due terzi. Se è più piccolo si parla di microgenia». Insomma, ritorna la mascella volitiva, caratteristica dell’uomo tutto di un pezzo, oggi in formato Millennials o con qualche anno in più.
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